AKSAKOV, Konstantin Sergeevič
Scrittore russo, figlio dell'autore della Cronaca familiare, nato nel 1817, morto nel 1860. Fu il capo del movimento slavofilo. Fin dagli anni universitarî entrò a far parte del famoso circolo letterario politico di Stankevič (v.) dove si incontrò con Herzen, Belinskij, Botkin, Turgenev, Katkov, ecc. Il suo hegelismo lo allontanò da Herzen e Belinskij e lo avvicinò agli slavofili Chomjakov e Kireevskij). La sua attività letteraria fu molto varia: scrisse fra l'altro versi e drammi di soggetto storico, e compose studî storici notevoli sui fondamenti della sua dottrina slavofila.
Le sue idee intorno al popolo russo e ai rapporti di questo con lo stato, sono esposte in un memoriale, che fu presentato all'imperatore Alessandro II ed ebbe a suo tempo grande importanza. L'organizzazione statale russa vi appare fondata sui seguenti principî: al governo (monarchico) un potere illimitato politico, statale; al popolo piena libertà morale, di pensiero e di parola. Può accadere tuttavia che questi principî vengano violati da ambedue le parti: la violazione da parte del popolo porta alla corruzione morale, la violazione da parte del governo al dispotismo. Da ciò il programma pratico: piena libertà di parola orale e scritta sempre e dovunque, e assemblea popolare (Zemskij Sobor) nei casi in cui il governo voglia conoscere l'opinione del paese.
Eizioni: Opere complete, 1875-1880; una traduz. tedesca di frammenti in Russische Fragmente, editi da F. Bodenstedt, II, Lipsia 1862.
Bibl.: Vengerov, A. K. S., in Kritiko-biografičeskj Slovar, Pietroburgo 1889, con abbondante bibliografia; T. Masaryk, La Russia e l'Europa (traduzione E. Lo Gatto), Roma 1923; I. E. Radlov, Storia della filosofia russa (traduzione E. Lo Gatto), Roma 1925; B. Jakovenko, Filosofi russi, Roma 1927.