Uomo politico e generale sovietico (Verchnee, gov. di Ekaterinoslav, 1881 - Mosca 1969). Partecipò alla Rivoluzione d'Ottobre e fu tra i maggiori alleati di Stalin. Membro del partito comunista, nel periodo bellico fu commissario del popolo alla Guerra e membro del Comitato della difesa dello stato. Dopo la scomparsa di Stalin (1953) fu presidente del Presidium del Soviet Supremo fino al 1961.
Militante rivoluzionario fin dall'età di 18 anni, fu arrestato più volte dalla polizia zarista. Bolscevico dal 1903, prese parte attiva alla Rivoluzione d'ottobre e nel corso della guerra civile si distinse nella difesa della città di Caricyn; in quello stesso periodo divenne uno dei principali alleati di Stalin. Membro (1921) del Comitato centrale e dell'Ufficio politico (1926) del partito comunista, comandò (1924) il distretto militare della regione di Mosca. Commissario del popolo alla Guerra, conservò questo ministero, poi (dal 1934) Commissariato della Difesa, fino al 1940. Fatti ristabilire (1935) i gradi nell'armata rossa, fu il primo a ricevere il titolo di maresciallo dell'Unione Sovietica. Al momento dell'aggressione tedesca (1941), comandava il gruppo d'armate del fronte settentr. e dopo la ritirata, che lasciò al nemico il territorio delle repubbliche baltiche e tutto il territorio russo a S di Leningrado, venne sostituito dal maresciallo Timošenko; fece quindi parte del Comitato per la difesa dello stato (1941-44). Dopo la morte di Stalin fu eletto presidente del Presidium del Soviet Supremo, carica dalla quale si dovette dimettere (maggio 1961) perché accusato da N. Chruščëv di aver fatto parte del gruppo "antipartito". Fu riabilitato nel 1969. Ha lasciato il volume autobiografico Rasskazy o žizni. Vospominanija ("Racconti di vita. Memorie", 1968).