KLEO (...) ES (Κλεο[...]ης)
Supposto architetto, figlio di Knidieidas.
Questo nome, in parte illeggibile, compare sulla faccia verticale del gradino superiore del lato orientale dell'Apollonion di Siracusa, precisamente sotto le 3 colonne di sinistra, per chi guarda la facciata. La Guarducci interpreta l'intera iscrizione così "Kleo (...) es, figlio di Knidieidas (fece) i colonnati, opere belle"; mentre da altre letture derivavano diverse interpretazioni: per l'Oliverio, oggetto della dedica sarebbero state statue fittili rappresentate al naturale; secondo il Drerup certi oggetti ornamentali per il colonnato; secondo il Blumenthal gli epistili; secondo il Gentili i colonnati interni ed esterni. Epikles era forse un fratello di K. (v. uguale radice nel nome). Il tempio e l'iscrizione si possono far risalire alla prima metà del sec. VI a. C. Il Dinsmoor integra il nome in Kleosthenes e lo ritiene il dedicante, l'Oliverio integra Kleomenes, il Drerup Kleosimenes.
Bibl.: M. Guarducci, in Arch. Class., I, 1949, p. 4 ss., con bibl. prec.; W. B. Dinsmoor, The Architecture of Ancient Greece, Londra 1950; G. V. Gentili, in Archivio Storico Sicilia Orient., VII, 1954, p. 51 ss.