GROTH, Klauss Johann
Poeta tedesco nato a Heide in Dithmarschen il 24 aprile 1819, morto il i° giugno 1899 a Kiel, dove dal 1866 era professore all'università. Prima era stato per molti anni maestro di scuola, e particolarmente a lungo all'isola Fehmarn. Solo nel 1856, con l'aiuto di una borsa di studio danese, poté addottorarsi a Bonn. Fedele al suo dialetto, il plattdeutsch, ne stabilì in collaborazione con K. V. Müllenhoff la retta grafia. E in plattdeutsch compose la più grande e la più viva parte della sua opera: le fresche, pittoresche e melodiose liriche di Quickborn (1852: seconda parte 1871), le ingenue delicate poesie per bambini (Voer de Goern, 1858) i racconti di vita locale (Vertelln, 1855-56). Dotato di squisita sensibilità verbale, contribuì efficacemente - anche attraverso una polemica con F. Reuter - a dare al plattdeutsch purità linguistica; e fu, accanto al popolano narratore istintivo Reuter, l'artista di buon gusto, che sa piegare il dialetto a espressione anche di sentimenti delicati e intimi, con schiettezza d'accento.
Opere: Gesammelte Werke, Lipsia 1909. Lettere: Briefe von F. Reuter K. Groth und I. Brinckman an E. Hobein, ed. W. Meyer, 1909. Scritti autob.: Ut min Jungsparadies, 1876; Lebenserinnerungen, ed. E. Wolff, 1891.
Bibl.: K. Eggers, K. G. und die plattdeutsche Dichtung, Berlino 1885; G. Seelig, K. G., sein Leben und Werden, Amburgo 1924.