KIVU (A. T., 118-119)
Lago dell'Africa orientale, nel territorio del Congo Belga, tra la provincia omonima e quella del Ruanda, a circa 1500 m. s. m. Il lago, lungo 100 km. e largo 50, si trova a S. del Lago Edoardo e a N. del Lago Tanganica, da ciascuno dei quali dista un centinaio di km., e appartiene con essi alla medesima grande fossa tettonica, aperta da immani fratture nel tavolato dell'altipiano. Il fiume Rusisi, che esce mediante pittoresche cascate dall'estremo S. del Kivu e scorre entro la fossa da N. a S., versa nel Tanganica l'eccesso di acque di quello. Verso N. la grande fossa è invece sbarrata dal gigantesco edificio vulcanico del Virunga (Mfumbiro; m. 4517) con i suoi otto crateri. La conca lacustre è orlata di coste frastagliate e rocciose, contornata da varî livelli di elevate terrazze costituite di depositi lacustri, e circondata da una corona di montagne rivestite di praterie e di boschi, che formano un paesaggio magnifico, onde il Kivu fu detto "il gioiello dei laghi africani". Nel lago sono numerose isole, di cui la principale è Kwidjwi, abitata, al pari delle sponde, da popolazioni dedite all'agricoltura. Principali villaggi sono Bobandana, Ngoma e Kisenje all'estremo N., Ishangi e Nya Lukemba a S. La regione del Kivu, ricca a quanto pare di giacimenti minerarî (oro, argento, stagno), favorita da un clima mite e salubre, provvista di acque e di terreni fertilissimi, rappresenta un territorio di colonizzazione molto promettente ed è oggetto di grandi cure da parte del governo belga e del Comitato nazionale del Kivu, al quale il governo ha delegato gran parte delle sue prerogative economiche. A partire dal 1927 vi si sono costituite numerose imprese agrarie, tra le quali non poche italiane, stabilitesi specialmente a Busangania e a Buinika. Gl'Italiani oggi residenti al Kivu sono in numero di circa 200 e coltivano caffè, chinino, cereali, ignami, ortaggi, ecc.; anche l'allevamento del bestiame è assai redditizio. È in costruzione una ferrovia a scartamento ridotto per congiungere Costermansville con Uvira sul Tanganica; un secondo tronco, in progetto, unirà i centri a N. del lago con Stanleyville sul fiume Congo.
Faunisticamente, il Kivu è il più povero dei giandi laghi africani. Per quanto riguarda i pesci esso ne alberga 13 specie appartenenti a 3 famiglie e a 6 generi. Oltre a un Siluride (Clarias submarginatus), contiene specie dei generi Barbus, Tilapia, Aplochromis, Paratilapia, Barilius. Fra queste soltanto tre sono endemiche: il Barbus kivuensis, la Tilapia adolphifrederici e la Paratilapia vittata. Per la rimanente fauna vi sono state segnalate soltanto due specie di Molluschi gasteropodi: Tiara tuberculata e Planorbis choanomphalus. Fra i Crostacei macruri, la sola Limnocaridina retarius, e fra i brachiuri due specie: Potamon berardi e P. emini. I Copepodi vi appaiono rappresentati, oltre che dal Cyclops oithonoides (neglectus Sars), dalla forma cosmopolita Cyciops leuckarti. Non vi furono segnalati Ostracodi e neppure Rotiferi e Cladoceri; l'assenza di questi planctonti potrebbe essere messa in relazione con la natura particolare delle acque. Scarsi anche gli Oligocheti, rappresentati da due specie, una però endemica (Pymaeodrilus kivuensis). In complesso il Kivu è un il minor numero di forme endemiche così largamente rappresentate negli altri laghi africani, soprattutto nel Tanganica.
Bibl.: Adolfo Federico, duca di Meclemburgo, In the heart of Afrika, trad. ingl., Londra 1910; W. A. Cunnington, The fauna of the African Lakes, in Proc. Zool. Society, Londra, IV (1920); E. Scaetta, Coloni italiani al Kiwu, Firenze 1929.