Son, Kitei
Corea/Giappone • Sinuiji (Corea) 29 agosto 1914-15 novembre 2002 • Specialità: Maratona
Essendo la Corea dal 1910 colonia del Giappone, fu costretto a correre per i colori di quel paese, adottando la versione 'giapponesizzata' del suo nome originario, Kee Chung-sohn. Nel 1935, stabilì la miglior prestazione mondiale nella maratona in 2h26′42″, vincendo i Campionati giapponesi, risultato che non sarebbe stato migliorato che nel 1947 da Yun Bok-suh. Forte di un severo allenamento con i pesi (correva con un sacco di sabbia sulle spalle), il 9 agosto 1936 vinse la maratona olimpica di Berlino, prevalendo su 56 corridori, tra i quali l'argentino Juan Carlos Zabala, vincitore a Los Angeles nel 1932 e che pochi mesi prima aveva stabilito il record mondiale sui 20 km; Zabala impose subito un ritmo altissimo, rimanendo largamente al comando fino a oltre metà gara, ma Kitei Son e l'inglese Ernest Harper al 28° km lo raggiunsero e lo staccarono; al 31° chilometro Kitei Son si lasciò alle spalle anche l'inglese e si involò verso la vittoria, in 2h29′19″. Alla cerimonia di premiazione, mentre sul pennone era issata la bandiera giapponese e veniva suonato l'inno di quel paese, Son girò ostentatamente la testa dall'altra parte, gesto che chiarì in una successiva conferenza stampa dichiarando di essere coreano e denunciando la situazione del suo paese occupato. Dopo le Olimpiadi per non dover più correre per il Giappone si ritirò. Aveva disputato, in totale, 13 maratone: prima dei Giochi, sette a Seul e cinque a Tokyo, dove studiava legge all'Università Maiji. Dal 1966 la Corea del Sud, tornata indipendente alla fine della Seconda guerra mondiale, reclama che venga riconosciuta la nazionalità coreana del vincitore di Berlino, ma il CIO fino a oggi non si è pronunicato. Nel 1988, ai Giochi di Seul, Kee Chung-sohn, che già nel 1948 a Londra era stato il portabandiera della squadra sudcoreana, ebbe l'onore di accendere il fuoco nel tripode. È stato presidente della Federazione di atletica coreana e membro del Comitato olimpico coreano.