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Son, Kitei

di Giorgio Reineri - Enciclopedia dello Sport (2004)
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Son, Kitei

Giorgio Reineri

Corea/Giappone • Sinuiji (Corea) 29 agosto 1914-15 novembre 2002 • Specialità: Maratona

Essendo la Corea dal 1910 colonia del Giappone, fu costretto a correre per i colori di quel paese, adottando la versione 'giapponesizzata' del suo nome originario, Kee Chung-sohn. Nel 1935, stabilì la miglior prestazione mondiale nella maratona in 2h26′42″, vincendo i Campionati giapponesi, risultato che non sarebbe stato migliorato che nel 1947 da Yun Bok-suh. Forte di un severo allenamento con i pesi (correva con un sacco di sabbia sulle spalle), il 9 agosto 1936 vinse la maratona olimpica di Berlino, prevalendo su 56 corridori, tra i quali l'argentino Juan Carlos Zabala, vincitore a Los Angeles nel 1932 e che pochi mesi prima aveva stabilito il record mondiale sui 20 km; Zabala impose subito un ritmo altissimo, rimanendo largamente al comando fino a oltre metà gara, ma Kitei Son e l'inglese Ernest Harper al 28° km lo raggiunsero e lo staccarono; al 31° chilometro Kitei Son si lasciò alle spalle anche l'inglese e si involò verso la vittoria, in 2h29′19″. Alla cerimonia di premiazione, mentre sul pennone era issata la bandiera giapponese e veniva suonato l'inno di quel paese, Son girò ostentatamente la testa dall'altra parte, gesto che chiarì in una successiva conferenza stampa dichiarando di essere coreano e denunciando la situazione del suo paese occupato. Dopo le Olimpiadi per non dover più correre per il Giappone si ritirò. Aveva disputato, in totale, 13 maratone: prima dei Giochi, sette a Seul e cinque a Tokyo, dove studiava legge all'Università Maiji. Dal 1966 la Corea del Sud, tornata indipendente alla fine della Seconda guerra mondiale, reclama che venga riconosciuta la nazionalità coreana del vincitore di Berlino, ma il CIO fino a oggi non si è pronunicato. Nel 1988, ai Giochi di Seul, Kee Chung-sohn, che già nel 1948 a Londra era stato il portabandiera della squadra sudcoreana, ebbe l'onore di accendere il fuoco nel tripode. È stato presidente della Federazione di atletica coreana e membro del Comitato olimpico coreano.

Vedi anche
Bikila, Abebe Maratoneta etiope (Addis Abeba 1932 - ivi 1973). Fu il primo atleta a conquistare due medaglie d'oro nella maratona olimpica a Roma (1960) e a Tokyo (1964). Divenne celebre, oltre che per i suoi successi, anche per il suo caratteristico modo di gareggiare a piedi scalzi. Morì a soli 41 anni, in seguito ... Haile, Gebrselassie Atleta etiope (n. Arssi 1973). Mezzofondista, nei 10.000 m ha vinto quattro titoli mondiali (1993, 1995, 1997, 1999). Si è aggiudicato inoltre due medaglie d’oro ai giochi olimpici di Atlanta nel 1996 e Sydney nel 2000. Detiene dal 2007 il record dell'ora, stabilito a Ostrava (Repubblica Ceca), mentre ... Maratona (gr. ὁ Μαραϑών) Antica località dell’Attica (Grecia), dove fu combattuta nel 490 a.C. la celebre battaglia con la quale gli Ateniesi riuscirono a respingere l’invasione dei Persiani. Secondo la tradizione letteraria, lo stratega ateniese Milziade condusse a passo di corsa gli Ateniesi contro il nemico ... Nurmi, Paavo Atleta (Loimaa, Turku, 1897 - Helsinki 1973), vincitore delle medaglie d'oro nei 10.000 m e nella corsa campestre ai giochi olimpici di Anversa (1920), nei 1500, 5000 m, nella corsa campestre e nei 3000 m a squadre ai giochi di Parigi (1924) e nei 10.000 m ai giochi di Amsterdam (1928). Nella sua lunga ...
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Vocabolario
sòn
son sòn s. m. [tratto dal lat. sonus «suono»; in ingl. sone]. – Unità di misura della sensazione sonora, definita come la sensazione prodotta, in determinate condizioni di ascolto, da un suono puro di 1000 Hz che abbia un livello di pressione...
son et lumière
son et lumiere son et lumière 〈sõ e lümi̯èer〉 locuz. fr. (propr. «suono e luce»), usata in ital. come s. m. e agg. – Forma caratteristica di spettacolo notturno, che si svolge all’aperto in un ambiente di grande importanza storica o artistica,...
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