kitai
(o kathai o khitan; cinese qidan) Popolazione tungusa originaria della Mongolia orientale stanziatasi nella Manciuria sudoccidentale tra la fine del 4° e l’inizio del 5° sec. d.C. Parlavano un dialetto protomongolo e si presentavano culturalmente diversi dalle altre popolazioni delle steppe. Dal 5° sec. all’inizio del 10° ebbero sede in Manciuria e furono sottomessi ai confinanti (turchi a N, cinesi a S, Corea a E). Costituirono poi un potente Stato, comprendente la Mongolia orientale, gran parte della Manciuria e la Cina settentrionale con la dinastia Liao (fondata nel 916), fino al 1125, quando furono sconfitti dai jurchen. Migrarono quindi a O e fondarono il regno dei Qara Kitai o Liao occidentali (dal Xinjiang al Lago Balkhash), conquistato dai mongoli nel 1218. Perfezionarono l’organizzazione sociale e l’apparato burocratico-amministrativo, tanto che Genghiz Khan si servì di funzionari kitai. Ai k. si devono due sistemi di scrittura (a «grandi lettere» e a «piccole lettere»), nonché il nome di Cathai (e varianti), adoperato per indicare la Cina settentrionale nel mondo islamico e ripreso dai viaggiatori europei fino a Marco Polo nelle forme antiche italiane Cataio e Catai.