KIRMĀN (A. T., 92)
N La più meridionale e la più vasta (oltre 500 mila kmq.) delle provincie persiane. La sua sezione nordorientale abbraccia la maggior parte del deserto di Lūṭ, la meridionale i monti del Makrān e la depressione del Belūcistān ‛Agiamī, verso la quale fluiscono le acque di quelli e dei gruppi montuosi che dividono il Lūṭ dai bacini interni del Fārs. In complesso predominano largamente deserti argilloso-salini e steppa, e anche le alte zone rilevate occidentali e mediane, che oltrepassano in più luoghi i 3500 m., esercitano ben debole influenza sul resto del paese, data l'estrema scarsezza delle precipitazioni e il clima eccessivo, con estati fra le più calde della terra. Il solo corso d'acqua che abbia carattere non effimero è il Khalil Rūd, che dal gruppo del Ciahār Gunbad, a SO. di Kirmān, adduce il suo tributo al Milan-i Gieiḥūn, bacino lacustre temporaneo, più palude che lago, tutto invaso da giunchi e canneti.
Verso SE., calcari, arenarie e scisti paleozoici cedono il posto a masse basaltiche sormontate da imponenti edifici vulcanici: il Kāh-i Hazūr, poco a S. di Kirmān, tocca i 4250 m. e 4013 il Kūh-i Taftān, presso il confine del Belūcistān.
Insediamenti sono possibili solo nelle poche oasi che l'irrigazione artificiale riesce a strappare al deserto; nomadi e seminomadi costituiscono la regola. I prodotti agricoli si riducono ai cereali (grano, riso), insufficienti per i bisogni locali, ai datteri, al cotone, al tabacco e all'oppio; non mancano invece ricchezze minerarie (ferro, zinco, piombo, rame; copioso specialmente il primo presso Bōfk), ma sono sfruttate con mezzi primordiali, attesa la deficienza e la difficoltà dei mezzi di comunicazione. D'inverno il traffico carovaniero è abbastanza animato; ora soprattutto da Yezd a Kirmān e di qui a Duzdap nel Belācistūn, testa della linea ferroviaria inglese che va all'Indo. La costa meridionale sul Mar d'Oman è quasi del tutto tagliata dal resto del paese e le comunicazioni in questo senso puntano solo su Bender Abbās.
L'omonimo capoluogo di Kirmān a 549 m. s. m., in una pianura bene irrigata, è, come gli altri insediamenti maggiori (Bāfk, Khabīs, Bam), centro agricolo e nodo di vie: la carovaniera Shārīz Birgiand (e Durpaz) s'incrocia con quella che da Yezd adduce al Golfo Persico. La popolazione della città supera i 60 mila ab.; quella di tutta la regione i 700 mila.
La città era circondata da una muraglia interrotta da 4 porte. La Moschea Reale (Masgid-i malik), edificata dal selgiuchide Tūrān Shāh alla fine del sec. XII, era in rovina già nel sec. XVI, ma recentemente è stata restaurata. Il "Gunbad-i Sabz" mausoleo costruito nel 1242, con molti annessi e ricca decorazione ceramica, fu distrutto dal terremoto nel 1894. Del sec. XIV sono la Moschea Maggiore (Masgid-i Giāmí‛, 1349) e la moschea Pa-Minār. La maggior parte della città fu distrutta nel 1794 e riedificata più tardi. Dal secolo XVI in poi Kirmān si distinse nell'industria dei tappeti e delle stoffe di seta e di lana; al tempo dello scià ‛Abbās I (1557-1628) fu uno dei centri di produzione ceramica, che meglio conservò la tradizione persiana contro le influenze dell'Estremo Oriente.
Storia. - Tutta la provincia corrisponde all'antica Carmania di Strabone (XV, 2, 14), mentre la denominazione in epoca achemenide pare fosse quella di Yūtiya, costituente la 14ª satrapia. Governata sotto i Sasanidi da un dignitario avente titolo di shāh, fu conquistata dagli Arabi provenienti da Bassora dopo il 638, sotto il califfato di ‛Omar; ma la sua posizione periferica la rese frequente focolare di ribellioni contro l'autorità centrale e l'ortodossia. Finalmente domata e islamizzata, fece parte dello stato indipendente dei Ṣaffāridi (secolo IX d. C.). Nel 968 fu occupata dai Buwayhidi, e nel 1041 dai Selgiuchidi; fu risparmiata dall'invasione mongola, grazie all'abilità del capo turco Burāq Ḥāgib, che si fece loro tributario, e fondò una dinastia locale, regnarido la quale Marco Polo visitò la regione. Seguì poi la sorte della Persia orientale (v. persia: Storia) sino alla tragica fine degli Zand, che in Kirmān fecero l'ultima difesa, attirando sulla città la terribile devastazione e strage di Aghā Muḥammad Khān. Nell'accordo anglo-russo del 1907 la provincia fu assegnata alla sfera d'influenza inglese. Attualmente l'autorità del governo centrale di Ṭeherān è riuscita, reprimendo il brigantaggio, ad affermarvisi.