VIDOR, King
Regista cinematografico, nato a Galveston (Texas) l'8 agosto 1894, considerato già fin dal 1918 uno dei più autorevoli esponenti del giovane cinema americano.
Nel 1925, con La grande parata, si rivelava un regista ispirato e corale, dando vita alla migliore epopea cinematografica che si sia avuta sulla prima Guerra mondiale. Un più sorvegliato lirismo esprimeva in Folla, 1928, una storia di gente dimessa, un caso umano nel turbine della metropoli. Ma in Alleluja, 1929, rinunziando a ogni facile sentimentalismo e ad ogni concessione formalistica, affrontava il problema dei negri d'America con un'ispirazione accorata e severa, componendo un disegno cinematografico tra i più conclusivi e maturi, creando fisionomie nuovissime di personaggi esemplari.
In Street scene, 1931 e in Il campione, 1931, riconfermava la padronanza tecnica e la continuità del suo impegno, esprimendo in Pane quotidiano, 1935, le aspirazioni della sua coralità originaria, dandone nuova, smagliante conferma in: I cavalieri del Texas, 1936, La cittadella, 1938, Passaggio a nord-ovest, 1940. In Marcia nuziale, 1935, e Amore sublime, 1937, tornava alle tematiche intimiste con più matura consapevolezza. In Duello al sole, 1946, con repentino mutamento di rotta si rivelava un temperamento esuberante e sanguigno, ma il film è da considerarsi un'opera mancata per il prevalere di esigenze commerciali che han finito per relegare in ultima linea le istanze poetiche del regista.