King, Martin Luther, jr.
Ecclesiastico battista e politico statunitense (Atlanta, Georgia, 1929-Memphis, Tennessee, 1968). Fu uno dei maggiori esponenti del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Pastore battista afroamericano, guidò dal 1955 la Montgomery improvement association, l’organizzazione che coordinò il boicottaggio degli autobus a Montgomery, in Alabama, da parte della quasi totalità della popolazione nera, per protestare contro la segregazione razziale nei trasporti pubblici locali. La campagna, iniziata prima del coinvolgimento di K., fu condotta con i metodi della non violenza, della disubbidienza civile e dell’azione diretta, che K. aveva mutuato dal pensiero e dalle iniziative di Henry D. Thoreau e Mohandas K. Gandhi, e si concluse dopo oltre un anno con l’integrazione degli autobus della città. Il successo della lotta fece assurgere K. alla ribalta nazionale e la sua scelta della non violenza conferì forza morale al movimento afroamericano, conquistandogli ampio consenso e appoggio anche tra i progressisti bianchi degli Stati settentrionali. Per potenziare la militanza che aveva caratterizzato il boicottaggio e lanciare nuove battaglie contro la discriminazione degli afroamericani negli Stati del Sud, nel 1957 K. costituì la Southern Christian leadership conference, un’associazione di pastori neri che presiedette fino alla morte e che utilizzò, spesso in modo autoritario, per ergersi a portavoce della comunità nera. Le attività di questa organizzazione languirono fino al 1960, quando l’obiettivo dell’integrazione razziale fu spontaneamente fatto proprio da gruppi di studenti neri che K. si affrettò a incoraggiare, offrendosi di consigliarli e cercando al tempo stesso di evitare che il loro entusiasmo potesse degenerare in manifestazioni violente. Temeva, infatti, che un eventuale abbandono della non violenza avrebbe potuto danneggiare le campagne contro la segregazione. Incoraggiato dalle nuove adesioni alla causa dell’integrazione, K. dedicò la prima metà degli anni Sessanta al conseguimento di leggi che garantissero l’effettiva parità dei diritti civili e politici degli afroamericani. Per raggiungere tale fine ritenne necessario far capire in modo eclatante che il mantenimento della segregazione nel Sud era intollerabile e scuotere in maniera traumatica la coscienza dei politici e dell’opinione pubblica. Procedette, pertanto, a identificare situazioni locali dove la violazione deliberata ma pacifica a livello di massa delle disposizioni che imponevano la separazione fisica tra bianchi e neri nei luoghi pubblici potesse innescare una reazione violenta degli assertori della discriminazione razziale. Contava così di evidenziare l’iniquità delle misure in questione e di costringere le autorità federali a intervenire. Una prima applicazione di questa strategia fu tentata ad Albany, in Georgia, nell’autunno del 1961, ma la risposta moderata dell’amministrazione locale di fronte alla protesta non riuscì a far detonare la crisi che K. auspicava. Invece, due anni dopo, a Birmingham, in Alabama, i reiterati pestaggi dei manifestanti da parte della polizia locale e il loro arresto sistematico, compreso quello dello stesso K., suscitarono un moto di sdegno a livello nazionale che spinse il presidente John F. Kennedy a sostenere la causa dei neri, dopo una lunga titubanza per il timore di perdere il voto dei conservatori del Sud. La crisi contribuì alla presentazione di un disegno di legge per bandire la segregazione dai luoghi pubblici. Per sostenerne l’iter legislativo, K. promosse una marcia interrazziale a Washington il 28 ag. 1963, al termine della quale pronunciò un toccante discorso in cui espose il suo sogno integrazionista in un’America dove gli individui sarebbero stati giudicati per le loro azioni e non per il colore della pelle (I have a dream). Ottenuta nel 1964 l’appro;vazione della legge, il Civil rights act, K. si volse alla conquista della pienezza del diritto di voto per gli afroamericani, forte anche di un prestigio internazionale derivatogli in parte dall’assegnazione del premio Nobel per la pace in quello stesso anno. Ritenne che Selma in Alabama, dove meno dell’1% della popolazione di colore era riuscito a recarsi alle urne nel 1964, potesse essere assunta come esempio paradigmatico dell’esclusione dei neri dalle elezioni. Pertanto, nel marzo del 1965, vi organizzò una serie di manifestazioni per rivendicare i diritti politici dei neri. Le violenze che ancora una volta si riversarono sui pacifici attivisti afroamericani innescarono una dinamica analoga a quella determinatasi a Birmingham. Ne conseguì l’approvazione del Voting rights act del 1965 con il quale furono vietate le pratiche utilizzate dagli Stati del Sud per ostacolare l’esercizio del voto degli elettori di colore. Dopo queste vittorie legislative, l’esplosione delle rivolte nei ghetti – che segnò l’estensione della protesta dei neri al Nord e la sua radicalizzazione attraverso il ricorso alla violenza nella seconda metà degli anni Sessanta – indusse K. nel 1966 a trasferire il fulcro delle sue attività a Chicago e ad avanzare richieste di carattere economico quali l’innalzamento del livello degli impieghi degli afroamericani, la concessione di mutui alle stesse condizioni dei bianchi, una più equa distribuzione della ricchezza e il risanamento dei quartieri urbani degradati. K. contestò anche l’intervento degli Stati Uniti in Vietnam e maturò una critica del modello americano, non priva di accenti socialisti, che presentava la discriminazione razziale come una delle componenti della più ampia sperequazione sociale. Però, le difficoltà nel mobilitare la popolazione dei ghetti delle metropoli settentrionali – che era molto più numerosa delle comunità nere delle città del Sud – e la scarsa presa della non violenza sugli afroamericani del Nord, più inclini a seguire gli incitamenti di Malcolm X allo scontro violento e alla separazione razziale, sancirono il fallimento delle nuove iniziative di King. Tornato già alla fine del 1966 nel Sud, fu ucciso il 4 apr. 1968 a Memphis, dove era giunto per appoggiare la protesta dei netturbini neri contro la discriminazione nelle assunzioni.
Nasce ad Atlanta
Ordinato pastore battista
Pastore a Montgomery (Alabama), guida il boicottaggio degli autobus locali, dove i neri erano discriminati
Presidente della Southern Christian leadership conference
Marcia su Washington, pronuncia il discorso I have a dream
Premio Nobel per la pace
Durante una marcia, viene ferito da un estremista bianco
Ucciso a Memphis