KIMON (Κίμων, Cimon)
1°. - Pittore nativo di Kleonai presso Corinto. Fu attivo negli ultimi decennî dei VI sec. a. C., come documenta l'epigramma di Simonide (Anth. Pal., ix, 758), il quale dovette conoscerlo alla corte di Ippia ed Ipparco. Le peculiarità di K. ricordate dalle fonti sono fondamentalmente due: la prima era che si faceva pagare ben più dei suoi predecessori (Aelian., Var. hist., viii, 8); la seconda, che egli escogitò i catagrapha, id est obliquas imagines (Plin., Nat. hist., xxxv, 56), espressione questa che ha dato molto filo da torcere alla critica. Dapprima intesa come una perifrasi per indicare gli scorci, oggi invece la si interpreta come una prospettiva articolata, o "prospettiva multipla". Cioè la visione delle figure è articolata su tre assi riportati in piano, in modo che esse siano contemporaneamente visibili nei due profili (verso destra e verso sinistra) e di prospetto. Esempî di tale frattura si notano in Grecia, nella ceramica dell'ultimo ventennio del VI sec., in particolare in quella di Oltos e di Euphronios, e in Etruria nelle pitture della Tomba delle Bighe.
Bibl.: A. Reinach, Recueil Milliet, n. 64-67; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XI, 1922, c. 454, s. v., n. 10; S. Ferri, in Ann. Sc. Norm. Pisa, XIII, 1942, p. 90 ss.; M. Cagiano de Azevedo, in Arch. Class., II, 1951, p. 59 ss.
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