KIMBERLEY (A. T., 120)
Città del Griqualand (Colonia del Capo), presso il confine dello Stato Libero di Orange, posta nel bacino del Vaal, a 1223 m. s. m., su un altipiano nudo e desolato dal clima piuttosto eccessivo (temp. del dicembre: media delle mass. 320,2; media delle min. 15°,8; giugno: media delle mass. 18°,1, media della min. 3°,4; precipitazioni 557 mm., specialmente invernali). Nodo ferroviario importante, dista da Città del Capo 1041 chilometri, da Johannesburg 499 km., ed è collegata da un lato con Bloemfontein (169 km.) e Durban (997 km.), dall'altro con Koopmansfontein (102 km.). È centro importantissimo dell'industria mineraria diamantifera e conta 38.293 abitanti, di cui 17.198 Europei (1926). Kimberley sorse nel 1870, in seguito alla scoperta di giacimenti diamantiferi, e trasse il nome dal duca di Kimberley, segretario di stato per le Colonie, che nel 1871 proclamò il protettorato inglese sul Griqualand.
La città, nella sua parte centrale e più antica, è a pianta irregolare e risente del modo come fu costruita attorno alle miniere. I principali edifizî si trovano sulla piazza del Mercato, e sono il palazzo di Giustizia, il palazzo delle Poste e il palazzo di Città. Esistono un'importante biblioteca, un museo con begli esemplari di arte boscimana, un teatro, diverse chiese di varie religioni. Nel giardino pubblico sono collocati i monumenti alla Regina Vittoria e a Cecil Rhodes, che ebbe gran parte nell'organizzazione dell'industria diamantifera della regione. Una riproduzione del celebre monumento storico di Xanthos ricorda i caduti dell'assedio del 1889-90, durante il quale la guarnigione inglese si difese strenuamente contro i Boeri e dal quale fu liberata per opera del gen. French.
Le miniere diamantifere, quasi tutte appartenenti a un'unica società, si aprono nei dintorni immediati della città: la Kimberley Mine a 3 minuti di cammino dalla piazza del Mercato, la De Beers Mine a 1600 m., la Bultfontein Mine a km. 3,5 da questa, la Du Toit Pan Mine (che è con la precedente la più antica, e che fornì uno dei più grossi diamanti dell'Africa meridionale, del peso di 442 carati), a 1 km. a NE. di Bultfontein; finalmente a circa 3 km. dalla Du Toit Pan è la Wesselton Mine, cui si deve oggi più che la metà del minerale prodotto nella regione. I diamanti si trovano a Kimberley in giacimento primario e cioè disseminati nella massa della roccia stessa che li generò. Si tratta di una roccia eruttiva ultrabasica, detta appunto kimberlite (v.), la quale nel periodo cretacico perforò e attraversò gli strati sovrastanti. La kimberlite è in masse grossolanamente cilindriche e press'a poco verticali, del diametro di qualche centinaio di metri e di profondità non precisata, che rappresentano diatremi, ossia camini vulcanici di tipo esplosivo, ripieni di materiale eruttivo e detritico e circondati da ogni parte da rocce di altra natura, sterili di diamanti: a Kimberley, nella miniera omonima, ora chiusa, fu raggiunta la profondità di 1097 m., sempre entro la massa eruttiva. Data questa caratteristica forma del giacimento, le miniere si presentano come grandi cavità imbutiformi, nel fondo delle quali i lavori si proseguono a cielo aperto o in galleria. Il minerale estratto, generalmente di colore azzurro cupo (blue ground), viene frantumato meccanicamente, poi concentrato per fluttuazione; mediante le "tavole a grasso" vengono separati dal concentrato i diamanti e qualche altro minerale (pirite, granato, ecc.) che ha egualmente la proprietà di aderire ai grassi. L'ultima scelta è fatta a mano (v. diamante). La produzione totale della Colonia del Capo, quasi esclusivamente dovuta alle miniere di Kimberley, salì nel 1926 a 1.231.913 carati di diamanti grezzi, per un valore di Ls. 5.219.472, e fu pari al 38% della produzione totale dell'Africa meridionale e al 22% della produzione mondiale. L'industria è attualmente in crisi di superproduzione.
Bibl.: P. A. Wagner, The Diamond Fields of South Africa, Johannesburg 1914; Official Year Book of the Union of South Africa, X (1929).