KHNUM (eg. Hnmw, gr. Χνουμιςο Χνουβις)
Divinità egiziana. Una delle sue prime rappresentazioni si trova su un'impronta di sigillo risalente al periodo protodinastico dove compare sotto le sembianze di un ariete. Sempre in quest'epoca sono attestati i titoli di sacerdote e profeta di Kh. tra quelli dei funzionarî palatini. È stato ipotizzato che, in questo caso, il dio abbia la funzione di nume tutelare del trono regale.
L'iconografia più corrente, che lo vuole come un uomo con la testa di ariete, è invece attestata a partire dall'Antico Regno. In questa forma lo si ritrova nei rilievi che decoravano le pareti del complesso funerario di Sahura ad Abu Sir.
Il culto di Kh. era diffuso soprattutto nell'Alto Egitto. Sull'isola di Elefantina, dove veniva adorato in quanto patrono della prima cateratta, sorgeva un tempio a lui dedicato le cui vestigia risalgono almeno all'inizio della XVIII dinastia. La diffusione del suo culto in quest'area è però sicuramente di epoca precedente; è infatti menzionato insieme a Satis e Anukis, con le quali forma una triade divina preposta alla piena annuale del Nilo, su stele databili con certezza al Medio Regno. Altro luogo in cui Kh. riceveva particolare adorazione era Esna. Qui sorgeva un tempio dedicato a lui e a Neith in quanto personificazioni maschile e femminile del dio creatore. Benché i resti dell'edificio sacro risalgano all'epoca romana, vi sono testimonianze che inducono a ritenere che Kh. vi fosse venerato già a partire dal Nuovo Regno. I testi di Esna riferiscono miti cosmogonici in cui Kh. assume la funzione di demiurgo. Dopo l'emersione della terra dalle acque primordiali sarebbe infatti stato lui a creare gli esseri viventi, modellandoli su una ruota di vasaio. Questa iconografia di Kh. ricorre assai di frequente nei rilievi parietali e soprattutto nei testi geroglifici. Un altro mito di Esna lo descrive con le carni blu e due piume sulla testa, avvicinandolo in tal modo al dio Shu.
Kh. appare anche in associazione con il dio Sobek. Una statuetta in pietra rappresentante un coccodrillo criocefalo disteso sopra un naòs (Kestner Museum, Hannover, n. 1951,91) è la trasposizione iconografica di questo sincretismo. Una coppia di coccodrilli criocefali si trova anche tra i rilievi del tempio di epoca romana che sorge nei dintorni di Koptos.
Bibl.: E. Otto, in LÄ, I, 1975, cc. 950-954, s.v. Chnum (con bibl. prec.).
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