Poeta e scrittore libanese (Bsharrī, Libano, 1883 - New York 1931). Vissuto in Libano nei primi anni della sua vita, si trasferì poi con la famiglia negli USA; dal 1908 al 1911 studiò a Parigi. In campo letterario G. fu molto attivo: animato da una vasta e moderna cultura, fu esponente principale, insieme a M. Nua‛ima, della scuola poetica siro-americana, nata nei primi anni del Novecento a New York da arabi di Siria; intorno al 1920 fondò con altri suoi connazionali l'associazione letteraria ar-Rābiṭa al-Qalamiyya ("La lega della penna"). G. fu estremamente sensibile agli influssi del simbolismo europeo e prese come modelli letterarî una vasta gamma di scritti occidentali e orientali (dalla Bibbia alle opere di Nietzsche e di ‛Omar Khayyām). Trasfuse le sue intuizioni liriche e mistico-filosofiche in numerosi scritti, composti sia in inglese, sia in arabo, questi ultimi in uno stile non sempre irreprensibile, ma di grande originalità e suggestione. Tra i romanzi in arabo ricordiamo al-Agniḥa al-mutakassira ("Le ali spezzate", 1922), la raccolta di versi Dam'a wa ibtisām ("Una lacrima e un sorriso", 1914). Tra le opere di carattere mistico-filosofico, scritte in inglese e più tardi tradotte, si ricordano The Madman (1918) e The Prophet (1923), quest'ultimo considerato il suo capolavoro, illustrato con disegni dello stesso Giubrān.