Ḥaftar, Khalīfa Belqāsim. - Militare e uomo politico libico (n. Ajdabiya 1943). Membro della tribù al-Farjani, si è laureato nel 1966 presso l’accademia militare di Bengasi, ricevendo alla fine degli anni Settanta un addestramento militare in Unione Sovietica e successivamente in Egitto. Ha partecipato nel 1969 al golpe che portò Gheddafi al potere ed è stato membro della giunta militare che ha posto fine alla monarchia libica. Braccio destro di Gheddafi, ha partecipato con il contingente libico alla guerra dello Yom Kippur contro Israele (1973) e alla guerra del Ciad (1987), durante la quale è stato fatto prigioniero, essendo liberato nel 1990. Abbandonato da Gheddafi che, per motivi politici, disconobbe il suo ruolo nella guerra fino a condannarlo a morte in contumacia nel 1993 accusandolo di crimini contro il Paese, è stato costretto ad andare in esilio negli Stati Uniti. Rientrato in patria nel 2011 per sostenere l’insurrezione contro Gheddafi, nella quale ha svolto un ruolo di primo piano, ha ricoperto le cariche di ministro della Difesa e di capo di Stato Maggiore del governo cirenaico di Tobruk, riuscendo a ottenere il controllo militare di un vasto settore dell’area orientale della Libia. Nell'aprile 2019, dopo aver consolidato il proprio potere in Cirenaica, estendendo il suo controllo anche nel Fezzan, l’uomo politico ha lanciato un'offensiva militare per prendere possesso di Tripoli, dove ha sede il governo di unità nazionale guidato dal premier F. al-Sarraj. Dopo la nomina nel febbraio 2021 di un governo di transizione guidato dal primo ministro ad interim A.H. Dbeibah e dal capo del Consiglio presidenziale M.Y. al-Menfi, subentrati al dimissionario al-Sarraj, Haftar ha fornito il suo appoggio alla Camera dei rappresentanti di Tobruk per l'elezione del premier F. Bashagha, che ha assunto formalmente l'incarico nel marzo 2022 nonostante il mancato riconoscimento di Dbeibah.