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Khā´lid al-Qasrī

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Uomo di stato arabo (m. 743 d. C.) dell'epoca omayyade. Fu a lungo governatore dell'Iraq sotto il califfo Hishām (724-743), e lo resse con abile energia finché non perse i favori del sovrano. Alla morte di Hishām, il successore di questo, Walīd II, lo fece perire tra i tormenti.

Vedi anche
Hishām ibn ‛Abd al-Malik Hishām ‹hišàam› ibn ‛Abd al-Malik. - Califfo omayyade (m. 743 d. C.), che regnò dal 724 alla morte. Energico e accorto amministratore, tenne con fermezza il governo dell'Impero, coadiuvato dal governatore dell'Iraq Khālid al-Qasrī. Sotto di lui l'espansione araba raggiunse la maggiore estensione, con ... califfo (arabo khalīfa, «successore») Sommo monarca della comunità islamica universale (ummat al-islāmiyya). Secondo la dottrina ortodossa islamica, deve essere musulmano maggiorenne, sunnita, di condizione libera e discendente dei Quraish, la tribù di Maometto. (➔ anche califfato) Omàyyadi Omàyyadi. - Dinastia di califfi arabi, che governarono l'Impero musulmano dal 661 al 750 d. C. Fu fondata da un rappresentante del ramo principale della famiglia dei Banū Umayya, cioè da Mu῾āwiya ibn Abī Sufyān, il cui padre era stato dapprima tenace avversario di Maometto, ma si era poi convertito in ... Anna Leopol´dovna reggente di Russia Anna Leopol´dovna reggente di Russia. - Nipote (Rostok 1718 - Cholmogory 1746) di Anna Ivanovna, alla morte della zia fece arrestare E. G. Biron proclamandosi reggente di Russia, ma fu deposta ed esiliata il 25 nov. 1741 da una rivoluzione di corte, che fece salire al trono Elisabetta.
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