KEPHISODOROS (Κηϕισόδωρος, Cephisodorus)
1°. - Scultore greco vissuto probabilmente nella seconda metà del V sec. o nella prima metà del IV a. C. Plinio (Nat. hist., xxxiv, 74), ricordandolo fra i bronzisti, ne loda una bella (mirabilem) statua di Atena che stava al Pireo, e, nello stesso porto, un'ara presso il tempio di Zeus Sotèrios; ma gli storici dell'arte gli attribuiscono, invece, la statua di culto di Zeus, essendo poco verisimile un altare di bronzo. Pausania (i, 1, 3) ricorda infatti nel santuario delle due divinità al Pireo, le statue di bronzo di Zeus, che ha in mano lo scettro e la Nike, e di Atena con la lancia, pur senza menzionarne l'autore. Le due divinità sono riprodotte su un rilievo che orna un decreto del 325-322 a. C. trovato presso il Pireo; fedele all'originale si deve ritenere la figura di Atena, riconosciuta anche in una replica del Museo Nuovo dei Conservatori (Roma), in cui la dea è rappresentata stante, con elmo corinzio ed un mantello gettato sopra il pesante peplo, tipo statuario che può attribuirsi alla prima metà del IV sec. a. C. Affatto ipotetici sono invece i tentativi di ricostruzione dell'ara e l'identificazione dello Zeus, ed ingiustificata la sostituzione, fatta da alcuni, del nome di questo scultore con quello, più noto, di Kephisodotos: lo stile della statua del Museo dei Conservatori ne fa escludere l'attribuzione sia al primo come al secondo Kephisodotos.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 188 ss.; A. Furtwängler, Meisterw., Lipsia-Berlino 1893, p. 310 s.; F. Hauser, in Österr. Jahreshefte, VI, 1903, p. 79 ss., tavv. V-VI; P. Arndt, in Brunn-Bruckmann, n. 553; L. Mariani, in Bull. Com., XXXV, 1907, p. i ss., tavv. I-IV; id., in Saggi off. a Beloch, 1910, p. 115 ss.; S. Mirone, in Rev. Arch., XVI, 1922, p. 301 ss.; M. Bieber, in Thieme-Becker, XX, 1927, p. 162 ss.; D. Mustilli, Museo Mussolini, Roma 1939, p. 93, n. 17, tavv. LIV-LV.
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