KEPHEUS (Κηϕεύς, Cepheus)
Mitico dinasta collegato con la saga di Perseo. Poiché questo mito è originario dell'Argolide, si è ritenuto di poter localizzare, all'origine almeno, il re K. nella città arcade di Kaphyai, ai confini della regione. Più tardi peraltro K. viene detto figlio di Belo, e il suo regno spostato in Oriente o in Etiopia. K. è fratello di Fineo, di Danao e di Aegyptus, sposo di Cassiopea e padre di Andromeda (v. andromeda; perseo). Queste associazioni spiegano anche l'assunzione di K. tra le costellazioni parallelamente alla moglie e alla figlia.
Con l'eccezione di una malsicura e comunque isolata figurazione della storia di Andromeda nella kàlpis del Pittore di Eupolis (British Museum E 189), che è da fissare intorno alla metà del V sec., tutte le figurazioni relative a questo mito in cui K. occasionalmente compare sono già del IV sec. a. C., vale a dire posteriori e chiaramente ispirate nella loro univocità dalla tragedia Andromeda di Euripide (412 a. C.). Così nelle tarde figurazioni della ceramografia attica come di quella italiota K. figura con una convenzionale figura di sfondo, il re orientale con la tiara e il vestito variegato, che a volte sembra assistere da inerte spettatore, a volte con più viva partecipazione alla drammatica esposizione al mostro della figlia Andromeda. A volte, come nell'anfora àpula di Napoli (Heydemann, 3225), la grave età canuta e l'incertezza del passo che richiede un accompagnatore a sostegno, introducono una più viva nota di pateticità.
Dell'origine eminentemente teatrale di questa tradizione figurata è indice chiarissimo anche un noto affresco pompeiano (i, ii, 6) in cui la storia è riassunta nelle quattro maschere di Perseo, Andromeda, Cassiopea e K., curiosamente ambientate in un paesaggio marino da cui emerge la testa del kètos. C. Robert, recentemente ripreso da K. Weitzmann, proponeva di vedere in questi gruppi di maschere piccole miniature illustrative dei titoli di manoscritti tragici.
Bibl.: Tümpel, in Roscher, II, i, 1890-94, cc. 1107 ss.; C. Robert, Archäologische Hermeneutik, Berlino 1919, p. 196; K. Weitzmann, Ancient Book Illumination, Cambridge Mass. 1959, p. 86; L. Séchan, Études sur la tragédie grecque, Parigi 1926, p. 258 ss.; F. Brommer, Vasenlisten zur griechischen Heldensagen, Marburg 1960, p. 216 ss.