Uomo politico e romanziere ungherese (Alvinc 1814 - Pusztakamarás 1875); attivo giornalista politico, deputato nel 1848, aderì al governo rivoluzionario e dovette comparire davanti alla corte marziale. Graziato, si dedicò, come redattore del Pesti Naplót ("Diario di Pest"), a rafforzare la coscienza nazionale ungherese, e poi (1865) fu rieletto deputato. Scrisse romanzi a sfondo storico di notevole importanza (Gyulai Pál, 1847; Férj és nő "Marito e moglie", 1852; Özvegy és leánya "La vedova e sua figlia", 1855; Rajongók "Esaltati", 1858; Zord idö "Tempo inclemente", 1862; ecc.) e fu scrittore politico di ampia visuale.