Scrittore turco (Tekirdaǧ 1840 - Chio 1888), tra i fondatori della letteratura turca moderna. Giornalista dotato, seguace delle idee dei Giovani Turchi, N. fuggì nel 1867 in Europa dove soggiornò esule per tre anni. Tornato a İstanbul, venne rappresentata al teatro Gedik Paşa la sua prima opera teatrale Vatan yahud Silistre ("Patria ovvero Silistra", 1873), un dramma che pur sottolineando gli ideali dell'Impero Ottomano poneva l'accento sul concetto di nazione turca. Esiliato a Famagosta, scrisse il dramma Zavallı Çocuk ("L'infelice fanciullo", 1873) e il suo primo romanzo Intibah ("Il risveglio", 1876). Tornato a İstanbul nel 1876, nello stesso anno venne arrestato e confinato a Mitilene. Nel 1879 fu nominato governatore dell'isola di Lesbo, poi di Rodi (1881) e infine di Chio (1887). Si dedicò inoltre a studî storici, scrisse versi patriottici e politici oltre a un'importante raccolta di lettere.