KUMANIECKI, Kazimierz
Filologo classico polacco, nato il 18 maggio 1905 a Cracovia, nella cui università studiò con K. Morawski e T. Sinko; dopo viaggi di perfezionamento in Germania, Francia e Italia, tornato in Polonia, è dal 1936 professore di latino nell'università di Varsavia. Studioso e profondo conoscitore della cultura classica, ma anche dell'umanesimo, non solo polacco; premio "Cultori di Roma" (1973) dell'Istituto di Studi Romani.
Dapprima studioso di Virgilio, in conseguenza dei suoi viaggi all'estero ha mostrato una certa predilezione per la letteratura greca e bizantina (De Satyro peripatetico, 1930; De consiliis personarum apud Euripidem, 1930; De elocutionis Aeschyleae natura, 1935); la cattedra di Varsavia lo portò a dedicarsi ai poeti dell'età augustea e soprattutto a Cicerone di cui è, oggi, uno dei maggiori conoscitori (ediz. teubneriana del De oratore, 1969; Cyceron i jego współcześni, 1959: trad. it. Cicerone e la fine della repubblica romana, 1972). È autore di una storia della cultura classica (Historia kulturij starożytnej Grecji i Rzimu, 1955; 19673), molto fortunata nel suo paese, ma non tradotta in una lingua occidentale. In campo umanistico ha pubblicato gli Opera omnia di A. F. Modrzewski (5 voll., 1953-1960), massimo pensatore religioso-politico polacco del Cinquecento; gli Epigrammatum libri duo di Filippo Buonaccorsi (1963); l'Antibarbaron liber di Erasmo da Rotterdam (1969).
Bibl.: La bibliografia delle opere è nei suoi Scripta minora, Varsavia 1967, pp. XXI-XLI, e in Ciceroniana. Hommages à K. K., Leida 1975, pp. 1-9. Cfr. anche S. Mariotti, in Studi Romani, XXI (1973), pp. 153-59.