Kazakistan
Stato dell’Asia centroccidentale. I discendono da tribù nomadi turche e mongole che migrarono nella regione nel 12° sec. e diedero vita a un regno unitario tra 16° e 17° secolo. Conquistata dalla Russia nel 18° sec., la regione fu sottoposta in seguito a una politica di colonizzazione che condusse i kazaki alla ribellione, repressa nel 1847. La colonizzazione proseguì intensamente e nel 1900 in K. erano stanziati 160.000 coloni russi. Dopo la rivoluzione del 1917, il K. fece parte fino al 1925 della Repubblica sovietica del Turkestan; repubblica autonoma dal 1926, entrò a far parte dell’URSS dal 1936. Nel 1991 proclamò l’indipendenza, entrando nella Comunità degli Stati indipendenti. Come per altri Stati ex sovietici, la fine del regime comunista non portò un’effettiva democratizzazione, in quanto il potere rimase concentrato nelle mani del presidente N. Nazarbaev, eletto nel 1991. Nel 1993 fu adottata una nuova Costituzione, che introduceva un sistema politico di tipo presidenziale, e nel 1994 le prime elezioni legislative, la cui regolarità fu contestata dagli osservatori internazionali, attribuirono la maggioranza dei seggi a sostenitori del presidente. Una successiva Costituzione, promossa da Nazarbaev, rafforzò ulteriormente i suoi poteri. Negli anni seguenti proseguì il processo di privatizzazione dell’economia, ma il permanere di gravi difficoltà economiche mantenne alta la tensione sociale, mentre si registrarono forti flussi migratori, soprattutto delle minoranze etniche. Le forze di opposizione, sottoposte a pesanti intimidazioni, continuarono a ricoprire un ruolo marginale, la corruzione rimase diffusa, mentre il potere di Nazarbaev assunse caratteri sempre più autoritari e personalistici. Fu riconfermato nel 1999 e 2005, ottenendo un ulteriore ampliamento delle prerogative presidenziali. Il principale partner economico del K. è rimasto la Russia, con cui sono stati stipulati trattati di amicizia, cooperazione economica e tecnica e reciproca assistenza.