kazaki
(turco qazaq, «vagabondo», da cui anche «cosacco») Popolazione di lingua turca dell’Asia centrale, stanziata principalmente nella Repubblica del Kazakistan e nelle regioni occid. dello Xinyang. Il regno fu fondato dal khan Qasim (m. 1520 ca.). Ricchi per le rapine sulle carovaniere, i k. (17° sec.) si divisero in quattro gruppi: la Grande orda, stanziata tra il Lago Balkash e l’Isoykal, con propaggini in Cina a E; l’Orda media, tra il Kazakistan e la taiga siberiana; la Piccola orda, a N e a O del Mar d’Aral, fino al Mar Caspio e all’Ural; il quarto gruppo (detto bikey dal nome del suo fondatore) si stanziò tra l’Ural e il Volga (fine 18° sec.). Fra 1731 e 1781 accettarono la sovranità russa. I k. sono allevatori nomadi e cavalieri, convertiti all’islam, pur conservando pratiche sciamaniche, culto degli antenati, poliginia e levirato. Il nomadismo e questi costumi furono fortemente ostacolati dall’autorità sovietica (1930-33); un’analoga politica del governo cinese portò all’esodo di molti k. in territorio sovietico (1962).