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KAUŚĀMBĪ

di Giovanni Verardi - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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KAUŚĀMBĪ

Giovanni Verardi

Grande insediamento situato in India, nella valle del Gange, sulle rive della Yamunā, a ovest di Allahabad. Il sito è stato scavato in piccola parte negli anni 1949-50 e 1957-59, e attende ulteriori indagini.

K. è uno dei maggiori, se non il maggiore, dei grandi siti fortificati che sorsero nella piana gangetica tra il 6° e il 5° secolo a.C. Fu capitale del janapada di Vatsa, uno dei sedici ''territori'' in cui era divisa l'India del Nord, destinati all'unificazione politica e amministrativa solo alla fine del 4° secolo a.C. per opera della dinastia Maurya del Magadha, della cui presenza è particolare testimonianza, a K., una colonna dell'imperatore Aśoka (3° secolo a.C.). Il sito è circondato da imponenti mura lunghe 6 km, in parte rivestite di mattoni cotti. La loro funzione non è stata ancora chiarita, poiché nel 5° secolo a.C., quando vennero costruite, soltanto un quinto dell'area da esse delimitata era occupata. Lo stesso vale per diversi altri insediamenti gangetici coevi.

Non è prima del 3°-2° secolo a.C. che a K. si notano i tratti caratteristici di un centro urbano vero e proprio, come per es. la presenza di strutture monumentali. K. adempiva allora alle funzioni tipiche di centro economico e amministrativo a cui facevano capo altri insediamenti minori, ed era anche in grado di sostenere importanti istituzioni monastiche, come il Ghoṣitārāma. Soltanto nel 2°-1° secolo a.C. la planimetria urbana assume l'aspetto di una griglia regolare così come richiesto dai testi (per es. l'Arthaśāstra), che vi attribuiscono un significato simbolico. Ciò si verifica a K. all'incirca nello stesso periodo che in altre città dell'India settentrionale, da Sirkap nel Nordovest a Śiśupālgarh nel Kaliṅga (Orissa), nell'estremo Est. Ben documentata è la K. di epoca kuṣāṇa (1°-2° secolo d.C.), che ha dato numerose terracotte, abbondante ceramica e, tra il materiale iconografico di particolare importanza, una grande immagine di Bodhisattva in arenaria rossa di Mathurā, di là importata, datata al secondo anno di Kaniṣka (80 d.C.?).

Lo scavo di K. ha sollevato molte discussioni, e la revisione di quanto si era concluso da parte dei responsabili del cantiere è stata spesso radicale. Oltre al cambiamento della datazione delle fortificazioni al 5° secolo a.C. (il loro primo impianto era fatto risalire al 12° secolo a.C.), i resti del presunto palazzo del re Udayana (figura non pienamente storica del 6° secolo a.C.) sono stati attribuiti a un edificio medievale. Forti dubbi sono stati sollevati anche sullo śyenaciti o "altare dello sparviero", altare in forma di rapace destinato al puruṣamedha o "sacrificio umano", costruito in mattoni cotti, che secondo gli scavatori trovava precise e analitiche corrispondenze nelle descrizioni e prescrizioni dei testi vedici.

Bibl.: N.N. Ghosh, Early history of Kauśāmbī (from the sixth century B.C. to the eleventh century A.D.), Allahabad 1935; G.R. Sharma, The excavations at Kauśāmbī 1957-59: the defences and the Śyenaciti of the Puruṣamedha, ivi 1960; Id., Excavations at Kauśāmbī, 1949-50, Nuova Delhi 1969; M.S. Mate, Early historic fortifications in the Ganga Valley, in Purātattva, 3 (1970), pp. 58-69; A. Ghosh, The city in early historic India, Simla 1973; K.K. Sinha, Stratigraphy and chronology of early Kauśāmbī. A reappraisal, in Radiocarbon and Indian archaeology, a cura di D.P. Agrawal e A. Ghosh, Bombay 1973, pp. 231-38; B.B. Lal, Are the defences of Kausambi really as old as 1025 B.C.?, in Purātattva, 11 (1982), pp. 88-95; G. Erdösy, Settlement archaeology of the Kauśāmbī region, in Man and Environment, 9 (1984), pp. 66-84; B.B. Lal, When did Udayana rule? In the sixth century B.C. or the sixteenth century A.D.? An assessment of the dating of the palace-complex at Kausambi, in Purātattva, 15 (1985), pp. 80-93; Id., The so-called Syenaciti at Kausambi: a fallen brick-mass, ibid., pp. 94-104; G. Erdösy, Early historic cities of northern India, in South Asian Studies, 3 (1987), pp. 1-23.

Vedi anche
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