KAUNITZ-RIETBERG (o Rittberg), Wenzel (Venceslao) Anton, conte, dal 1764 principe di
Uomo politico austriaco, nato a Vienna il 2 febbraio 1711, morto ivi il 27 giugno 1794. Discendeva da nobili moravi, di origine slava, che avevano dei possessi soprattutto nel territorio di Austerlitz, che però fin dal 1664 avevano ottenuto il titolo di conti immediati dell'Impero e si consideravano ormai tedeschi. Nipote del vice-cancelliere imperiale tedesco Domenico Andrea, sesto fra i sedici figli del Landeshauptmann Massimo Ulrico di Moravia e della contessa della Vestfalia Maria di Rietberg, nata da una casa principesca della Frisia orientale, dopo avere studiato giurisprudenza a Lipsia e aver fatto molti viaggi, pur essendo destinato prima alla carriera ecclesiastica, entrò dal 1735 al servizio dell'imperatore come consigliere aulico. Nel 1736 sposò la contessa Ernestina Starhemberg e divenne poi padre di sette figli. Negli anni 1742-1744 fu ambasciatore a Torino, negli anni 1744-46 ministro presso il Generalgouvernement a Bruxelles, dal marzo 1748 fino al gennaio 1749 fu rappresentante imperiale al Congresso della pace ad Aquisgrana. Egli, contro la tradizione fino allora seguita, si mostrò ben presto dell'idea di sostituire la tradizionale alleanza dell'Austria con le potenze navali Inghilterra e Olanda, con un'alleanza con la Francia, poiché questa alleanza garantiva meglio di quell'altra il riacquisto della Slesia perduta nel 1745 e con ciò il predominio dell'Austria nell'Impero, di fronte alla Prussia. Ambasciatore a Parigi negli anni 1750-1753 non trovò per il momento alcun incoraggiamento alla sua idea che invece trionfò presso l'imperatrice Maria Teresa, che nell'aprile del 1753 lo nominò cancelliere di stato per la direzione della politica estera e che era d'accordo con lui in una politica anti-prussiana: Il 1° maggio 1756 e il 1° maggio 1757, con l'alleanza difensiva e in ultimo anche offensiva conclusa a condizioni vantaggiose per l'Austria con la Francia e con la Russia contro la Prussia, K. aveva portato a termine il suo capolavoro diplomatico. Come promotore di questa politica, unico vero avversario di Federico il Grande, poco mancò che egli non spingesse alla rovina questo re nella guerra dei Sette Anni. Anche dopo lo sfavorevole esito di quella guerra egli non abbandonò il suo disegno politico di una lotta contro la Prussia e rimase sempre fedele a questa idea nei 40 anni durante i quali diresse la politica estera dell'Impero (1753-1792), sotto i regni di Maria Teresa, di Giuseppe II, di Leopoldo II e di Francesco II. Il consolidamento dell'Austria nell'amministrazione e nell'economia interne lo interessavano solo in quanto ciò poteva servire al ristabilimento del predominio dell'Austria in Germania e al rafforzamento della sua posizione politica all'estero. L'acquisto della Galizia e della Lodomiria nella prima divisione della Polonia (1772) l'acquisto della Bucovina (1775) e il tentativo fatto per due volte (1778 e 1785) di acquistare la Baviera, anche in cambio del Belgio, la guerra con la Turchia condotta in unione con la Russia negli anni 1788-1790, costituiscono i maggiori eventi della sua politica. Nel 1786 egli si oppose con passione al tentativo fatto da Giuseppe II di una conciliazione con la Prussia. La sua politica antiprussiana fu ripresa dopo le sue dimissioni dal suo successore il ministro Thugut.
K. è forse il tipo più espressivo di uomo di stato dell'illuminismo. Fu un perfetto razionalista, e dirigeva la politica, come egli stesso diceva, come un procedimento di aritmetica o di logica. Ma pur con l'impulso che egli diede come "cocchiere dell'Europa" all'atteggiamento spirituale che inquadrava uomini e raggruppamenti in un sistema meccanico di arte di governo, egli aveva anche la capacità di vedere nel loro vero aspetto uomini e cose, come dimostra la sua abilità nell'esplicare la sua attività politica sotto sovrani di carattere così diverso come Maria Teresa e Giuseppe II. Uomo di alta cultura, di carattere più francese che tedesco, fu promotore e protettore dell'arte e della scienza. Per le forze irrazionali che cercavano sfogo dalle profondità di larghi strati sociali, egli ebbe ben poco intendimento. Se ebbe una religione, era quella dell'equilibrio politico degli stati di regime assoluto in Europa, considerato da lui come base della felicità umana.
Bibl.: V. la bibl. alle voci dedicate a Maria Teresa e a Federico il Grande. A. v. Arneth, Kaunitz, in Allg. Deutsche Biographie, XV, 1882; A. Dove, Ausgew. Schriften (Kaunitz), Lipsia 1898; A. v. Arneth, Biographie des Fürsten Kaunitz (fino al 1753), in Archiv für österr. Geschichte, LXXXVIII (1900); K. u. M. Uhlirz, Handbuch der Geschichte Österreichs, I, Graz 1927, p. 304, II, i, Graz 1930, p. 341 segg.; G. Küntzel, Fürst Kaunitz-Rittberg als Staatsmann, Francoforte 1923. V. anche, oltre le altre raccolte di lettere per la storia di Maria Teresa e i suoi successori: Joseph II., Leopold II. und Kaunitz. Ihr Briefwechsel, a cura di A. Beer, Vienna 1873; Briefe der Kaiserin Maria Theresia an ihre Kinder und Freunde, a cura di A. v. Arneth, voll. 4, Vienna 1881; Kaunitz, Ph. Cobenzl und Spielmann. Briefwechsel, 1779-1792, a cura di A. Schlitter, Vienna 1899; Correspondence secrète entre le comte K. et le baron J. de Koch, a cura di A. Schlitter, Parigi 1899.