Dorsch, Käthe
Attrice cinematografica e teatrale tedesca, nata a Neumarkt il 29 dicembre 1890 e morta a Vienna il 25 dicembre 1957. Grande interprete della tradizione teatrale tedesca, esordì nel cinema muto con Ernst Lubitsch e lavorò poi con autori come Georg Wilhelm Pabst e Gustav Ucicky, diventando una delle star più amate e conosciute del cinema tedesco del Terzo Reich, fino a ottenere nel 1936 il titolo di attrice di Stato. Continuò ininterrottamente a lavorare nel cinema, pur non abbandonando mai la carriera teatrale.
Figlia d'arte, effettuò studi di musica e recitazione: dopo aver debuttato bambina in teatro, si affermò con un repertorio assai ampio, che spaziava dall'operetta al dramma, riuscendo a superare divisioni tra ruoli e generi. Parallelamente a una carriera teatrale di grande successo, fece il suo esordio sul grande schermo in Der Blusenkönig (1917) di Lubitsch. Divenne una diva del cinema muto comparendo in molti film, alcuni dei quali valorizzarono la sua impostazione spiccatamente teatrale, come Fräulein Julie (1922) diretto da Felix Basch, dall'omonimo dramma di A. Strindberg. Protetta e sostenuta dal regime nazista, fu diretta da importanti registi: lavorò infatti con Ucicky in Savoy Hotel 217 (1936; L'anello tragico) e in Mutterliebe (1939; L'amore più forte), nel quale delineò con ricchezza di sfumature il personag-gio di una vedova che coraggiosamente cresce da sola i suoi quattro figli, e con Wolfgang Liebeneiner in Yvette (1938), dall'omonimo racconto di G. de Maupassant. Fu poi la protagonista, con Gustaf Gründgens, della trasposizione dalla commedia di O. Wilde A woman of no importance, nell'omonimo film Eine Frau ohne Bedeutung (1936; Una signora senza importanza) di Hans Steinhoff, e offrì una delle sue prove migliori nel film di Pabst, Komödianten (1941; I commedianti), nel ruolo dell'attrice settecentesca Friederike Karoline Neuber (detta la Neuberin), della quale seppe offrire un ritratto intenso e verosimile. Nel corso di una lunga e solida carriera lavorò anche sotto la direzione di registi quali Heinz Hilpert in Drei Tage Liebe (1931; Tre giorni d'amore) e Bernd Hofmann nel dramma Irrtum des Herzens (1939; Ho trovato il mio uomo), con Emerich Josef Wojtek Emo in Wien 1910 (1943; Vienna 1910) ed Erich Engel in Fahrt ins Glück (1945). Nel dopoguerra la D. diradò notevolmente le sue apparizioni sul grande schermo per dedicarsi soprattutto ai palcoscenici dei grandi teatri, e coronò la sua carriera sul grande schermo interpretando Singende Engel (1949), ancora una volta diretta da Ucicky, e Regine (1956) di Harald Braun.
A. Kerr, Die Welt im Drama, Köln-Berlin 1954, pp. 474 e segg.