KASSAR
Località sita su un'alta montagna (m 1020), nelle vicinanze di Castronovo (Palermo). Ai piedi della montagna nascono i due maggiori fiumi della Sicilia: fiume Torto (l'antico Himera) che va verso N e fiume Platani (l'antico Halykos) che va verso S. Le due vallate dei fiumi sono state le vie di penetrazione verso l'interno delle due città della costa: Agrigento e Himera, quest'ultima, già sul finire del VI sec., dominata dai tiranni di Agrigento. La posizione, già rinforzata per natura, venne fortificata, certamente da parte degli Agrigentini, con un'opera militare a secco destinata a coprire quei fianchi meno difesi dal terreno. La fortificazione è del solito tipo, con paramenti esterni a grandi conci più o meno levigati e con emplecton formato da pietrame e terra. Mentre la parte bassa della città è difesa da questa linea fortificata, quella alta, l'acropoli, è difesa da due opere militari. Agli angoli importanti della città si trovano le torrette di m 10 × 12, e le stesse difendono le due porte che corrispondono alle due vie naturali: per Agrigento e per Himera. Fondata in periodo arcaico, la città vive fino al periodo bizantino. Tra tutti i centri antichi conosciuti finora dalla letteratura antica il centro fortificato di K. corrisponde alla città di Krastos, menzionata durante gli avvenimenti della ritirata dei misthophòroi siracusani, verso il 453 a. C. (Oxyrh. Pap., iv, 665, ll. 14-22). È conosciuta anche per la grande ricchezza di bronzi, come Polizello.
Bibl.: L. Tirrito, Ricerche dell'origine della città di Castronovo, in Giornale di Scienze, Lettere ed Arti della Sicilia, 50, 1835, p. 174 ss.; P. Marconi, Castronovo (Palermo), Ricognizione archeologica e scoperte fortuite, in Not. Scavi, VI, 1930, pp. 555-567; B. Pace, Arte e civiltà della Sicilia antica, I, 1936, pp. 208-209; D. Adamesteanu, Monte Saraceno ed il problema della penetrazione rodio-cretese nella Sicilia meridionale, in Arch. Class., VIII, 1957, pp. 139-141.