SZÁSZ, Károly (Carlo)
Poeta ungherese, nato il 15 giugno 1829 a Nagyenyed, morto a Budapest il 15 ottobre 1905. Prese parte alla lotta del 1848-49, poi divenne professore di ginnasio a Nagykörös e a Kecskemét e pastore protestante, nel 1865 deputato al parlamento, consigliere del ministro della Pubblica istruzione (1867), ispettore agli studî e vescovo dei calvinisti.
La sua lirica, priva di grandi passioni, è caratterizzata da profondo senso morale, serenità e moderazione; rinomate sono le sue odi. Fra i poemi epici i più riusciti sono Salamon (1878), Trencséni Csák (1861) e Álmos (1868). Scrisse pure numerose commedie sociali e drammi storici, fra cui eccellono Herodes (1868) e Bölcs Salamon (1889). Sz. è uno dei più grandi interpreti delle letterature occidentali in lingua magiara (Niebelungenlied, Moore, Shakespeare, Burns, Tennyson, Longfellow, Molière, Victor Hugo, Goethe, Heine, ecc.). Diede pure una buona versione della Divina Commedia (1885-1899). La più importante opera in prosa di Sz. è A világirodalom nagy époszai (Le grandi epopee della letteratura mondiale, 1882).