BROCKY, Károly
Pittore ungherese, nato a Temesvár (oggi Timisoară) il 22 maggio 1807, morto a Londra l'8 luglio 1855. Studiò a Versec presso il pittore Gabriele Melegh, quindi dal 1823 al 1832 fu all'Accademia di Vienna allievo dell'Ender e del Daffinger. Nel 1835 viaggiò in Italia esercitandosi a copiare gli antichi maestri. Dopo un altro soggiorno di due anni a Vienna, andò a Parigi, donde il ricco mecenate e dilettante scozzese Munro of Novar lo condusse a Londra, dove rimase fino alla morte, con l'interruzione di due anni (1844-46), passati a Vienna e in Italia. Preferì prima la matita, la creta, l'acquerello e il pastello, passando più tardi alla pittura a olio. A Londra si fece conoscere e apprezzare per i ritratti della regina Vittoria, di altri membri della corte reale e dell'aristocrazia inglese e per quelli di alcuni suoi illustri compatrioti (i generali Kmetty e Mészáros; Gall. stor. del ritr. di Budapest), emigrati dopo la rivoluzione del 1848-49 nella capitale britannica. Meno piacquero al puritanismo inglese i suoi nudi, in parte mitologici, che furono il tema preferito nel secondo periodo della sua attività, più brillanti nel colore e più larghi nella fattura dei suoi ritratti. I due migliori quadri di questo genere, Amore e Psiche, Psiche riposante, sono entrati, per suo legato, nel Museo di belle arti di Budapest. Nei nudi si risente l'influsso dei maestri veneziani del '500; i ritratti fanno fede dello studio dei grandi ritrattisti inglesi del '700. La sua opera principale, Cristo e la donna di Samaria, grande tela dipinta circa nel 1840 per la chiesa evangelica di Eperjes (oggi Prešov), bruciò nel 1913. I suoi quadri e disegni si conservano nel Museo di belle arti a Budapest e in gallerie e collezioni private inglesi.
Bibl.: N. Wilkinson, Sketch of the Life of Ch. B., the artist, Londra 1870; S. Nyáry, Brocky Károly, Budapest 1906; K. Lyka, in Thieme-Becker, Kunstler-Lexikon, V, Lipsia 1911.