STOCKHAUSEN, Karlheinz
(App. III, II, p. 845)
Compositore tedesco. Abolito ogni tipo di figuratività in Gruppen für drei Orchester (1957), le composizioni successive di S. sviluppano nuovi parametri musicali che derivano dall'utilizzazione dello spazio sonoro come elemento strutturale determinante nella percezione degli eventi sonori, preordinati secondo un grafismo geometrico nel quale confluiscono suggestioni simboliche che possono sfociare in una sorta di nuovo naturalismo sonoro.
La libertà di letteratura lasciata agli esecutori e l'uso di materiali sonori disparati - piccoli frammenti melodici e sospiri, brusii e violente fasce percussive, parole ripetute ipnoticamente e delicati aloni timbrici ottenuti con apparecchiature elettroniche - s'intrecciano in costruzioni sonore di coinvolgente imponenza, facendo non di rado pensare a sotterranee ascendenze straussiane. Tutto assume comunque una drammatica dimensione irrazionale, nella quale vengono accolte anche sollecitazioni mistiche derivate dalle filosofie orientali e da una certa propensione alla cabala e al misticismo. Si spiega così, negli anni Ottanta, l'interesse di S. per il teatro totale costituito dal ciclo Licht, che comprende sette opere, ognuna delle quali dedicata a un giorno della settimana (tre di queste ``giornate'' - Donnerstag, Samstag e Montag - sono già state rappresentate alla Scala di Milano, rispettivamente nelle stagioni 1981, 1984 e 1988). Non mancano tuttavia fra le composizioni quasi sempre ciclopiche di S. alcune che hanno invece la misura tradizionale della musica da camera, come Adieu (1966) per quintetto di fiati, a testimonianza di una musicalità senz'altro d'eccezione.
Fra i suoi lavori di maggiore risonanza, ricordiamo inoltre Hymnen (musica elettronica e concreta, 1966-67), Mantra, per due pianoforti, nastro, modulatori ad anello, woodblock e cembali antichi (1970), Herbstmusik per 4 esecutori (1974), Klavierstück XIV, per pianoforte solo (1984), e Montags-Abschied, per coro di bambini, orchestra di ottoni, strumenti a tastiera elettronica (1988).
Bibl.: L. Pinzauti, A colloquio con Karlheinz Stockhausen, in Nuova Rivista Musicale Italiana, 1968; M. Bortolotto, Fase seconda: studi sulla Nuova Musica, Torino 1969; R. Vlad, Composizioni senza musica, in Nuova Rivista Musicale Italiana, 1969; H. Stuppner, Serialità e misticismo in `Stimmung' di Karlheinz Stockhausen, ibid., 1974; Stockhausen. Intervista sul genio musicale, a cura di M. Tannenbaum, Bari 1985.