RIEMANN, Karl Wilhelm Julius Hugo
Musicologo, nato il 18 luglio 1849 a Gross-Mehlra (Sondershausen) in Germania, morto a Lipsia il 10 luglio 1919. Fece dapprima studî giuridici, storici e filosofici; laureatosi in filosofia, si dedicò quindi interamente alla musica. Nel 1876, a Lipsia, fu promosso dottore in scienze musicali. Insegnò, dal 1880 in poi, a Bamberga, Amburgo, Sondershausen e Wiesbaden. Nel 1901 coprì la cattedra di musicologia nell'università di Lipsia come professore straordinario; conseguì l'ordinariato nel 1905 e nel 1908 fu nominato direttore del nuovo Musikwissenschaftliches Institut (Collegium musicum) di Lipsia. Ebbe, fra i numerosi allievi, due italiani, G. Setaccioli e C. Jachino. Tracce importanti sono state segnate dal R. in ogni campo delle discipline musicali, tra le quali la teoria armonistica.
Il sistema dell'armonia funzionale del R. sorse in contrasto con lo schematismo degli accordi. La sua dottrina armonica esclude il metodo del basso numerato nell'insegnamento, e lo sostituisce con una nuova numerica. Non vi sono che due specie di accordi, il superiore e l'inferiore. L'accordo superiore (Oberklang) è dato dalla natura per mezzo degli armonici, quello inferiore (Unterklang), se non è dato dalla natura, come colonna percettibile di suoni, contiene tuttavia una serie di fenomeni naturali quali le vibrazioni d'influenza, il fenomeno dei suoni risultanti al grave, ecc.
Il R. considera e scopre il senso armonico di ogni accordo come risulta dalla natura e dalla tendenza risolutiva delle note dissonanti, e fonda il suo insegnamento sul concetto di un metodo razionale, con l'indicazione delle funzioni tonali, in contrapposto all'empirismo dei comuni trattati. La teoria ritmica e metrica del R. sorse in contrasto con le ricerche della filologia classica, che tendevano a sottoporre alle norme della metrica antica anche la ritmica musicale. Quanto alla storia, egli la interpreta non come successione di date e di personalità, bensì come storia delle forme e del cangiamento dell'espressione. Imitazione e contrasto alternati, sono per il R. i due punti principali dell'osservazione estetica: essi portano in sé il logico sviluppo del motivo sortito spontaneamente (Ausgangsmotiv), che è atto di sentimento musicale (Empfindungsakt) e che diventerà forma nell'ulteriore attività creatrice della fantasia, operando senza posa sino alla fine. Lo sviluppo è dunque la più geniale conquista dello stile moderno. Nello studio della composizione, in ogni suo ramo, e nelle stesse piccole cose, il R. raccomandò e valorizzò al massimo l'attività sorgiva e creativa e il ricercare esclusivamente la sintesi lirica che fa l'opera d'arte. Lasciò un complesso di opere notevolissimo, anche se talora fu portato a dare troppo risalto a periodi e scuole (come fece per quella di Mannheim) o troppo poco rilievo, come, per es., all'Ottocento italiano.
Fra la sua copiosa produzione sono da segnalare: Studien zur Geschichte der Notenschrift, Lipsia 1878; Handbuch der Harmonielehre, ivi 1887 (trad. italiana di G. Setaccioli, Torino 1906); Die Natur der Harmonik, Lipsia 1882; Neue Schule der Melodik, Amburgo 1883; Musikalische Dynamik und Agogik, ivi 1884; Lehrbuch des einfachen, doppelten und imitierenden Kontrapunkts, Lipsia 1888, Katechismus der Fugenkomposition (Analyse von S. Bach's wohltemperiertem Klavier und Kunst der Fuge), ivi 1890-91; Geschichte der Musiktheorie im IX.-XIX. Jahrh., ivi 1898; Die Elemente der musikalischen Ästhetik, Stoccarda 1900; System der musikalischen Rhytmik und Metrik, Lipsia 1903; Das Problem des harmonischen Dualismus, ivi 1905, Grosse Kompositionslehre, voll. 3, Stoccarda 1902-13; Studien z. byzantinischen Musik, voll. 2, ivi 1909-15; Ästhetische und formal-technische Analyse von Beethovens sämmtlichen Klaviersolosonaten, Berlino 1915-19; Handbuch der Musikgeschichte, voll. 4, riv. poi da A. Einstein, Lipsia 1907-23; Musiklexikon, 11ª ed., a cura di A. Einstein, Berlino 1929. Delle sue opere fece numerose riduzioni a scopo scolastico.
Scoprì e pubblicò musiche di antichi maestri fra cui quelle di E. F. Dall'Abaco (in Collegium musicum), scrisse varie composizioni, due quartetti per archi (sol minore, op. 26, fa minore, op. 54) e altre parecchie; e infine opere didattiche, fra l'altro studî e sonatine per pianoforte. Il suo valore di compositore è però meno notevole di quello dimostrato nella musicologia.
Bibl.: Riemann-Festschrift, Lipsia 109, pubblicato a cura di K. Mennicke in occasione del 60° compleanno del R.; H. Grabner, Die Funktionstheorie H. R.s, Monaco 1923.