Filologo e storico della filosofia (Landsberg am Lech 1820 - Oberstdorf, Algovia, 1888). Studiò a Monaco e a Berlino, e divenne poi professore nell'univ. di Monaco (1847), della quale fu anche rettore. Di formazione hegeliana (alcuni dei suoi scritti teorici sviluppano aspetti della filosofia di Hegel), è noto soprattutto per la sua attività di filologo e di editore di testi aristotelici (Physica, 1879; De coelo e De generatione et corruptione, 1881) e per la sua monumentale Geschichte der Logik in Abendlande (4 voll., 1855-70; rist. in 3 voll., 1955; trad. it. del 2º vol., 1937), che giunge fino agli ultimi esiti della scolastica; nonostante sia ormai superata dalla gran mole di ricerche particolari in materia, e criticabile per la sua impostazione decisamente svalutativa nei confronti del pensiero logico medievale, con una marcata accentuazione degli aspetti puramente formali, quest'opera costituisce tuttavia ancor oggi un repertorio di materiale e di informazioni estremamente utili, specie per quanto riguarda la logica medievale. Tra le altre opere: Die geschichtlichen Vorstufen der neueren Rechtsphilosophie (1848); Die Bedeutung der Logik (1849); Die gegenwärtige Aufgabe der Philosophie (1852); Übersicht der griechisch-römischen Philosophie (1854); Galilei und Kepler als Logiker (1875); Verstehen und Beurteilen (1877); Zur Kausalitätsfrage (1883). Nel 1968 è stata pubblicata una raccolta di sue Kleine Schriften.