PETERS, Karl
Viaggiatore tedesco, nato il 27 settembre 1856 a Neuhaus an der Elbe, morto il 10 settembre 1918 a Woltorf nel Hannover. Si può considerare come il fondatore del dominio coloniale tedesco nell'Africa orientale. Dopo aver compiuto studî naturalistici e giuridici in varie università tedesche, passò a Londra per studiare i sistemi coloniali inglesi, indi, tornato in patria, fondò il Deutscher Kolonialverein (1884) e per incarico di esso diresse, nello stesso anno, una spedizione nell'Africa Orientale Tedesca, nel corso della quale poté concludere, in nome di quella società, alcuni trattati con i capi dell'Useguha, dell'Ukami. dell'Usagara e di Nguru, assicurandosi vasti territorî. Al ritorno in Germania fondò pertanto la Deutsche-Ostafrikanische Gesellschaft, riconosciuta ufficialmente dal governo e della quale il P. ebbe la direzione. Nel 1888 si recò di nuovo nell'Africa Orientale a capo d'una spedizione diretta alla liberazione di Emin pascià; penetrò arditamente fino al lago Vittoria e concluse un trattato col re dell'Uganda; nel viaggio di ritorno alla costa s'incontrò con Stanley e con Emin. Ma l'anzidetto trattato, che mirava ad estendere l'influenza tedesca, non ebbe seguito, perché il governo britannico corse ai ripari e addivenne a un accordo con la Germania, in base al quale l'Uganda era riconosciuta come inclusa nella sfera d'influenza britannica. Tuttavia il P. fu accolto con molto favore in Germania e nominato Commissario dell'impero per il distretto del Kilimangiaro, ufficio in virtù del quale attese nel 1892 al delicato compito della delimitazione dei confini tra i territorî tedeschi e quelli inglesi. Ma nell'anno stesso, accusato di maltrattamenti nei riguardi degl'indigeni, fu richiamato, e, dopo essere stato per qualche anno impiegato presso uffici coloniali a Berlino, fu nonostante le sue difese, esonerato per aver fatto mal uso di poteri ufficiali (1897). Si stabilì allora in Inghilterra, occupandosi di problemi coloniali dell'Africa meridionale: nel 1899 percorse una parte del bacino dello Zambesi (regioni di Fura e Macombe), scoprendo rovine di antiche città e tracce di miniere d'oro sfruttate in epoca remota, onde fu portato a identificare questi territorî con il biblico Ophir; nel 1905 visitò di nuovo alcuni territorî lungo i fiumi Zambesi e Sabi.
Tra le sue opere principali si ricordano: Die deutsche Emin pascha Expedition (1891; trad. ingl. col titolo New Light on dark Afrika); Das deutsche afrikan. Schutzgebiet (1895); Das goldene Ophir Soloumo's (1895; trad. ingl. King Saloumon's golden Ophir, 1899); Im Goldland des Altertums (1902; trad. ingl. A The Eldorado of the ancients, 1902); England und die Englander (1904; 2ª ed., 1915); Die Gründung des Deutsch-Ostafrika (1906); Lebenserinnerungen. (1918).