PEARSON, Karl
Nato a Londra il 27 marzo 1857. Compiuti gli studî di diritto, si dedicò con grande successo alle matematiche applicate, nel cui ambito si può far rientrare la sua attività di statistico, antropologo, psicologo ed eugenista. Insegnò prima meccanica (1881), indi geometria (1891); dal 1911 succedette a F. Galton (v.), il fondatore dell'eugenica, nella cattedra e nella direzione del laboratorio (University College di Londra) intitolato al Galton stesso; si ritirò dalla scuola, ma non dal lavoro scientifico, nel 1933. L'opera che riassume le sue vedute filosofiche è The Grammar of Science (1ª ed., 1892), che egli fu indotto a comporre dal riflettere sul modo nel quale avrebbe dovuto spiegare nella scuola gli elementi della dinamica. Con il Galton egli divide il merito di aver fondato quella teoria della correlazione, oggi largamente applicata nell'indagine scientifica, la quale tende a misurare l'intensità dell'eventuale legame fra le singole modalità di due distribuzioni statistiche (v. specialmente Regression, Heredity and Panmixia, in Phil. Trans., 1896).
Per il P. ogni scienza è descrizione e non spiegazione: compito della scienza è la classificazione dei fatti, la constatazione del loro modo di succedersi, la determinazione del loro significato relativo. La relazione di causa ad effetto è nulla più che un dato dell'esperienza; che la stessa successione si presenti in avvenire è una credenza che si esprime attraverso il concetto di probabilità. Col P. la statistica teorica ha compiuto essenziali progressi, mentre le applicazioni si sono estese, specialmente ai problemi della biometria e dell'eredità, anche a opera dei numerosi discepoli accorsi da ogni parte alla sua scuola. Uscirono da questa: Tracts for Computers, Tables for Statisticians and Biometricians, Tables of Twenty Place Logarithms, Tables of Incowplete Gamma Function, opere di vasta mole, volte principalmente ad agevolare l'analisi matematica dei fenomeni statistici. Il P. ha diretto (dal 1902 al 1924) Biometrika, rivista da lui fondata col Galton e col Weldon, della quale si è valso per pubblicare la maggior parte delle sue ricerche di statistica matematica, mentre altri suoi lavori hanno trovato posto negli Annals of Eugenics, nelle Draper's Company Memoirs e altrove.
Fra i suoi numerosissimi scritti vanno ricordati inoltre: The Ethics of Free-thought (1887); The chances of Death and other Studies in Evolution (1897); National Life from the Standpoint of Science (1901); History of Elasticity, in collab. con I. Todhunter (1886-1893); The Life and Letters of F. G. (1915).