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MENGER, Karl

di Anna Maria Ratti - Enciclopedia Italiana (1934)
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MENGER, Karl

Anna Maria Ratti

Economista austriaco, nato a Nowy Sacz in Galizia il 23 febbraio 1840, morto a Vienna il 26 febbraio 1921. Professore d'economia politica all'università di Vienna dal 1873 al 1903 e insegnante del principe ereditario Rodolfo, fu uno dei più noti economisti della cosiddetta scuola austriaca e il maggiore rappresentante di quella corrente che, contro lo storicismo allora dominante in Germania, propugnò la necessità d'un metodo d'indagine teorico-deduttivo.

La legge di saturazione progressiva dei bisogni e la teoria dell'utilità soggettiva dei beni costituiscono il contributo principale che il M. ha dato all'economia politica. La sua prima e fondamentale opera, Die Grundsätze des Volkswirtschatfslehre (Vienna 1871; prima trad. it. a cura del Giornale degli economisti, con pref. di M. Pantaleoni, 1906; altra di R. Broglio d'Ajano e di N. Bonelli, Bari 1925), in cui sono esposte appunto, con rara chiarezza e concisione, le linee essenziali della dottrina dei bisogni, dei beni, delle utilità, dei prezzi e della moneta, condannata dapprima dalla scuola storica, acquistò in seguito sempre più largo favore ed è annoverata tra le opere classiche dell'economia. I risultati circa la teoria del valore, cui già nella prima edizione della sua opera e nei saggi successivi sul capitale e sulla moneta il M. è giunto, senza fare uso del calcolo matematico, sono in parte analoghi a quelli esposti da H. Gossen in Entwickelung der Gesetz des menschlichen Verkehrs (Brunswick 1854); il M. però è ritenuto comunemente assolto dall'accusa di plagio poiché l'opera del Gossen non era ancora stata riscoperta da W. Jevons.

Tra le altre opere del M., soprattutto di carattere metodologico o su questioni monetarie, ricordiamo: Untersuchungen über die Methoden der Sozial Wissenschaften und der politischen Ökonomie insbesondere (Lipsia 1883), che fu il segnale di lotta contro la scuola storica e suscitò una vivace polemica con G. Schmoller; Die Irrtümer des Historismus in der deutschen Nationalökonomie (Vienna 1884); Grundzüge einer Klassification der Wirtschaftswissen e Zur Theorie des Kapitals (in Jahrbücher für Nationalökonomie. XlX, n. s., Jena 1889; Beitträge zur Wähmngsfrage (in Österreic Ungarn, Jena 1892); Der Öbergang zur Goldwährung Vienna 1892); e l'articolo Geld (in Handwörterbuch der Staatswissenschaften, III, 1892). Un catalogo completo delle opere, in Handb. dar Staatsw., s. v.

Bibl.: Oltre alle varie opere di storia delle dottrine economiche, v. F. v. Wieser, in Almanach der Akademie der Wissenschaften, Vienna 1922, e in Neue österreichische Biographie, ivi 1923.

Vedi anche
Wittgenstein, Ludwig Joseph Wittgenstein ‹vìtçënètain›, Ludwig Joseph. - Logico e filosofo del linguaggio (Vienna 1889 - Cambridge, Inghilterra, 1951). Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'univ. di Manchester, per dedicarsi alla matematica e ai suoi fondamenti logici; nel 1912 seguì a Cambridge i corsi di B. Russell. ... Smith, Adam Smith ‹smitħ›, Adam. - Economista e filosofo (Kirkcaldy, Scozia, 1723 - Edimburgo 1790). Educato nelle università di Glasgow e di Oxford, divenne professore di logica (1751) e poi di filosofia morale (1752) nell'università di Glasgow. Negli anni 1764-66 viaggiò in Francia al seguito del giovane duca ... teorìe unificate teorìe unificate Teorie dei campi che interpretano interazioni diverse come manifestazioni differenti di una stessa interazione fondamentale: così, per es., l'elettromagnetismo rappresenta l'unificazione delle interpretazioni dei fenomeni elettrici e magnetici; teorie unificateu. elettrodebole è l'unificazione ... Adler, Alfred Medico e psicoterapeuta (Vienna 1870 - Aberdeen 1937). È stato l'iniziatore della "psicologia individuale". In Praxis und Theorie der Individualpsychologie (1920) definì i meccanismi di formazione di una personalità sana e malata. Vita e opere.  Appartenente a una famiglia israelita della piccola borghesia ...
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