FERNOW, Karl Ludwig
Letterato tedesco, nato a Blumenhagen il 19 novembre 1763, morto a Weimar il 4 dicembre 1808. Impiegato in una farmacia a Lubecca, si dedicò poi completamente, sotto l'influenza del pittore A. J. Carstens, all'arte e agli studî. Studiò filosofia kantiana a Jena con K. L. Reinhold; e, dopo esser stato una prima volta in Italia fino a Firenze, si recò nel 1794 a Roma, dove già nell'inverno seguente teneva a Villa Malta una serie di lezioni di storia e filosofia dell'arte, e dove rimase ininterrottamente fino al 1803, quando gli fu offerta una cattedra a Jena, cattedra che, per malattia, dovette lasciare sei mesi dopo. Divenne allora bibliotecario della duchessa Amalia, a Weimar.
Editore, in Germania, dell'Ariosto (1805), di Dante (1807), del Tasso (1809); autore di una grammatica italiana (1804); biografo e critico del Canova (1806); biografo dell'Ariosto (1809); biografo (1806) del suo amico J. A. Carstens (v.) col quale si ritrovò e convisse a lungo anche a Roma; spirito ardente e in continuo fermento, ebbe l'Italia, e particolarmente Roma (v. Sitten-und Kulturgemälde von Rom, 1802; Römische Studien, 3 voll.; 1803-06) nel centro di tutti i suoi interessi. Romantico di temperamento, ma, per il gusto e per le idee, assertore dell'estetica neoclassica, influì notevolmente sulla formazione di quell'immagine dell'Italia, a cui s'ispirò tanta parte dell'arte e della poesia tedesca nella prima metà del sec. XIX.
Bibl.: J. Schopenhauer, Fernows Leben, Weimar 1810.