GROOS, Karl
Filosofo tedesco, nato a Heidelberg il 10 dicembre 1861. Dopo aver insegnato nelle università di Giessen e di Basilea, è dal 1911 professore in quella di Tubinga.
Dallo studio dell'idealismo tedesco (in Die reine Vérnunftwissenschaft, Lipsia 1899, egli espone la "filosofia negativa" dello Schelling) passò a occuparsi di problemi estetici e psicologici, studiando specialmente la psicologia del giuoco e considerando l'arte come giuoco supremo (Einleitung in die Äjsthetik, Giessen 1892; Die Spiele der Tiere, Jena 1896′ 2ª ed. 1907; Die Spiele der Menschen, Jena 1899; Der ästhetische Genuss, Giessen 1902; Das Seelenleben des Kindes, Berlino 1903, 5ª ed. 1922; Der Lebenswert des Spieles, Jena 1910; Das Spiel, Jena 1922). Studî psicologici in servigio dell'interpretazione storica sono Bismarck im eigenen Urteil (Stoccarda 1920) e Fürst Metternich, Eine Studie zur Psychologie der Eitelkeit (Stoccarda 1922); e una specie di psicologia del sistematismo filosofico vogliono essere le Untersuchungen über d. Aufbau der Systeme (Lipsia 1924).
Un'esposizione complessiva del suo pensiero filosofico ha dato egli stesso nella Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen, II, Lipsia 1921, 2ª edizione, 1923.