Psicologo e filosofo tedesco (Heidelberg 1861 - Tubinga 1946), prof. nelle univ. di Giessen, di Basilea e (dal 1911) di Tubinga. Dallo studio dell'idealismo tedesco passò a occuparsi di problemi estetici (Einleitung in die Aesthetik, 1892) e psicologici. A lui si deve una delle principali teorie sul gioco, secondo cui esso è un bisogno innato capace di assumere valore di esercizio preparatorio, determinante lo sviluppo delle componenti istintive e attitudinali della personalità (Die Spiele der Tiere, 1896; Die Spiele der Menschen, 1899; Das Spiel, 1922). Questa teoria fu ripresa e sviluppata da E. Claparède. Tra le ultime opere, Seele, Welt und Gott (post., 1952).