WINCKFLBLECH, Karl Georg
Economista, nato a Ensheim (Magonza) l'11 aprile 1810, morto a Kassel il 10 gennaio 1865. Libero docente e quindi professore straordinario di chimica all'università di Marburgo e dal 1839 professore alla Scuola superiore industriale di Kassel, venuto casualmente a contatto delle classi operaie e impressionato dalla loro condizione, decise di dedicare l'opera sua di studioso a porre le basi scientifiche per una riforma dell'organizzazione sociale. Nel 1848 fu membro del parlamento dell'Assia elettorale.
Le sue Untersuchungen über die Organisation der Arbeit oder der Systeme der Weltökonomie, pubblicate sotto lo pseudonimo di K. Marlo (voll. 3, Kassel 1848-59; 2ª ed.; voll. 4, Tubinga 1884-86) e rimaste incompiute, non esercitarono effettivamente influenza alcuna sui contemporanei e furono richiamate all'attenzione degli specialisti solo dopo la sua morte, dall'apologia, in parte esagerata, che ne fece A.F. Schäfle in Kapitalismus und Socialismus (Tubinga 1870); il suo nome va tuttavia ricordato accanto a quello di K. Marx e soprattutto di K.J. Rodbertus (come il W. estraneo a ogni agitazione di partito), tra i maggiori rappresentanti del collettivismo integrale.
Prese viva parte ai congressi operai tenuti nel 1848 a Amburgo e Francoforte e formulò un programma di riforme.
L'unica combinazione razionale della vera libertà e della vera uguaglianza può trovarsi, secondo il W., in un sistema che egli chiama "federale" (senza alcun rapporto col significato politico della parola), e che dovrebbe assicurare a tutti il diritto alla vita e al lavoro senza degenerare nella tirannia plutocratica, come il liberalismo, o in privilegi per l'indolente, come il comunismo. Il suo federalismo è in sostanza una forma di collettivismo assoluto realizzato mediante società operaie, organizzate dallo stato, nelle quali, dopo la spartizione preventiva del minimo necessario per la vita, il prodotto del lavoro comune venga ripartito a seconda delle prestazioni di ognuno. Il W. non mancò di prospettarsi, come difficoltà, l'insufficienza della produzione, l'eccessivo consumo e lo stimolo all'aumento indefinito della popolazione; aveva però enorme fiducia nell'efficacia dell'obbligo universale al lavoro e delle leggi restrittive del lusso e dei matrimonî.
Di lui abbiamo inoltre: Über Maassysteme und Geld (Kassel 1855) e altri scritti raccolti e pubblicati postumi da W.E. Biermann, Aus K.G. W.'s literarischem Nachlass (Lipsia 1911).
Bibl.: E. Allix, L'oeuvre économique de K. W,. Parigi 1898; S. Grabski, K. W. als Socialtheoretiker, Berna 1898; L. Cossa, Introduzione allo studio dell'economia politica, 3ª ed., Milano 1892; J. Rae, Contemporary socialism, 4ª ed., Londra 1908; W. E. Biermann, K. G. W., voll. 2, Lipsia 1909; L. Stein, Die soziale Frage im Lichte der Philosophie, 4ª ed., Stoccarda 1923.