TRAHNDORFF, Karl Friedrich Eusebius
Filosofo e teologo tedesco, nato a Berlino nel 1782, ivi professore nel ginnasio Federico Guglielmo, messo in pensione nel 1839, e ivi morto nel 1863.
Fu uno degli avversarî del Hegel e del sua filosofia, dal punto di vista della teologia protestante-luterana: nella filosofia hegeliana egli combatteva soprattutto il "monismo" e l'immanentismo, dal punto di vista speculativo, e dal punto di vista teologico-pedagogico il "liberalismo" cioè il rifiuto della tradizionale dogmatica protestante, che il Tr. avrebbe voluto rigidamente osservata, come mostra anche la sua polemica contro A. von Humboldt (Theosophie, nicht Kosmos, eine Denkschrift als Zeugnis fuer die Wahrheit, Berlino 1859). Il Tr. appoggia il suo soprannaturalismo e il suo trascendentismo sui tradizionali motivi teologici tratti dall'etica kantiana, facendo appello contro Hegel, come facevano in genere gli altri pensatori della reazione antihegeliana, all'esperienza interiore, da una parte, alle scienze esatte e naturali dall'altra. La ragione consiste nell'apprensione del soprannaturale ed è una facoltà data da Dio ai primi uomini: in essa consiste il culmine della ragione umana. Di qui il Tr. trae una concezione mistica della bellezza, nella quale si percepisce direttamente l'idea della soprannaturale unità di questo molteplice mondo (contro il concetto hegeliano dell'unità immanente). Le sue opere principali sono: Aesthetik oder Lehre von Weltanschauung und Kunst (Berlino 1827); Schelling und Hegel oder das System Hegels als letztes Resultat des Grundirrtums in allem bisherigen Philosophieren (ivi 1842); Was ist Wahrheit? (ivi 1863).
Bibl.: J. von Billewicz, Summarische Darstellung der Tr.'schen Philosophie, in Philosophische Monatshefte, XXI (1885), pp. 561-72; E. von Hartmann, Die deutsche Äesthetik seit Kant, Berlino 1886; B. Croce, Estetica, Bari 1932, pp. 372-373.