Freund, Karl
Direttore della fotografia e regista cinematografico tedesco, nato a Königinhof (Boemia, od. Repubblica Ceca) il 16 gennaio 1890 e morto a Santa Monica (California) il 3 maggio 1969. Nella sua lunga carriera, durata circa cinquant'anni, fu uno dei protagonisti nel campo dell'illuminazione e della ripresa; dapprima nella stagione del cinema muto europeo, durante la quale collaborò con grandi registi, da Fritz Lang a Friedrich Wilhelm Murnau, da Paul Wegener a Oskar Eduard Messter, da Ewald André Dupont a Paul Czinner, e poi in quella del sonoro americano, allorché lavorò con John Huston, Frank Borzage, Rouben Mamoulian, Fred Zinnemann. Nel 1938 vinse l'Oscar per la migliore fotografia con il film The good earth (1937; La buona terra) di Sidney A. Franklin.
Trasferitosi a Berlino da bambino, iniziò il suo apprendistato lavorando come operaio in una fabbrica di timbri e poi come assistente proiezionista. Grazie alla sua passione e a una marcata sensibilità e inventiva per gli aspetti tecnici del cinema, nel 1907 esordì come operatore e l'anno seguente fu chiamato alla Pathé Frérès. Fu un cineasta innovatore che, attraverso l'elaborazione di soluzioni sempre nuove sia nel campo dell'illuminazione sia in quello della mobilità della ripresa, consentì ai registi di esprimere in modo compiuto la propria creatività. Negli anni Venti F. lavorò alla UFA come direttore della fotografia e operatore, contribuendo, insieme ai registi con cui collaborò, al rilancio della cinematografia tedesca e all'affermazione del cinema espressionista: con contrastati effetti chiaroscurali in Der Golem, wie er in die Welt kam (1920; Golem ‒ Come venne al mondo) di Wegener, con un nuovo, suggestivo e assai mobile uso della macchina da presa in Der letzte Mann (1924; L'ultima risata o L'ultimo uomo) di Murnau, nonché con i movimenti della macchina da presa utilizzata come strumento perlustrativo e interpretativo della realtà in Varieté (1925) di Dupont e Metropolis (1927) di Lang. Sarebbe comunque sbagliato legare il nome di F. solo alla corrente espressionista; infatti nel 1927 egli prese parte a un lavoro di Walter Ruttmann, il documentario urbano Berlin, Die Sinfonie der Grossstadt per il quale, in linea con il progetto del regista, che prevedeva un ritratto della metropoli in una giornata qualunque, dall'alba a notte fonda, mise a punto una pellicola ultrasensibile, riuscendo così a girare nelle ore notturne senza l'ausilio di luci supplementari e utilizzando, per le riprese diurne una macchina da presa priva di cavalletto, nascosta in un veicolo, così da preservare il valore documentaristico delle immagini: un accorgimento che, un anno più tardi, fu adottato anche da King Vidor per il suo film The crowd (1928; La folla).
La seconda parte della carriera di F. si svolse negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1929. Dopo un breve periodo trascorso a New York si stabilì a Hollywood, e qui approfondì la sua preparazione tecnica ed esordì come regista, lavorando prima per la Universal Pictures (1930-1935), poi per la Metro Goldwyn Mayer (1935-1947) e infine per la Warner Bros. (1947-1950). Tra i film da lui diretti, l'horror atipico The mummy (1932; La mummia), cui fece seguito Mad love (1935; Amore folle), entrambi scritti da John L. Balderston, in cui F. riuscì a creare suggestivi chiaroscuri per atmosfere cupe e misteriose. Grazie alla sua fama di innovatore gli furono sovente attribuite l'ideazione e la realizzazione di scene di alcuni classici del cinema: dall'epilogo di All quiet on the western front (1930; All'Ovest niente di nuovo) di Lewis Milestone a quello del Dracula (1931) di Tod Browning. Adattando perfettamente la sua poliedrica professionalità alle esigenze del cinema hollywoodiano, limitandosi a esercitare le competenze più circoscritte che erano richieste al direttore della fotografia, collaborò ai film Murders in the rue Morgue (1932; Il dottor Miracolo) di Robert Florey, Camille (1937; Margherita Gautier) di George Cukor, Golden boy (1939; Passione) di Mamoulian, The seventh cross (1944; La settima croce) di Zinnemann e Key largo (1948; L'isola di corallo) di Huston. La sua esperienza e conoscenza tecnica confluirono nell'attività svolta presso la Photo Research Corporation, da lui fondata nel 1944. Nel 1951, su richiesta dell'attrice Lucille Ball, diventò supervisore alla fotografia per la sit-com televisiva di successo I love Lucy, uno dei suoi ultimi lavori, ricordata per l'eccezionale qualità delle immagini.
BO. Blakeston, Interview with Carl Freund, in "Close up", 1929, January, pp. 58-61.