Filosofo e sociologo tedesco (Berlino 1833 - Nowawes, Berlino, 1921); insegnò come libero docente filosofia ed economia all'univ. di Berlino (1864-77). Positivista e orientato nel senso di un ottimismo evoluzionistico, considerò compito proprio della filosofia l'indagine delle leggi governanti i rapporti sociali. Persuaso che non la struttura economica fosse causa dello sfruttamento del lavoro, bensì il monopolio politico della classe padronale, affidava allo stato la realizzazione di un socialismo (da lui detto personalismo) fondato sulla limitazione del potere politico dei capitalisti nell'economia, a tutela della libertà individuale. Contro le sue concezioni filosofiche ed economiche si appuntò la polemica di F. Engels, sostenendo il valore condizionante nella storia dei rapporti produttivi e la necessità della lotta di classe per la realizzazione del socialismo. Tra le opere: Der Wert des Lebens (1865, 8a ed. 1922); Kritische Geschichte der allgem. Prinzipien der Mechanik (1873); Der Ersatz der Religion durch Vollkommeneres (1883); Wirklichkeitsphilosophie (1895).