PLANCK, Karl Christian
Pensatore tedesco, nato a Stoccarda il 17 gennaio 1819, morto a Maulbronn il 7 giugno 1879. Dal 1848 al 1854 fu libero docente di filosofia all'università di Tubinga: poi svolse la sua attività soprattutto nell'ambito della scuola media.
Tra i molti suoi scritti sono principalmente da citare Die Weltalter (I, System des reinen Realismus, Tubinga 1850; II, Das Reich des Idealismus oder zur Philosophie der Geschichte, ivi 1851), che è la maggiore sua opera sistematica, e il Testament eines Deutschen: Philosophie der Natur und der Menschheit (pubblicato postumo da K. Köstlin, Tubinga 1881), che contiene la più compiuta formulazione del suo pensiero (una bibliografia degli scritti editi e inediti del P. è data da R. Planck nella sua edizione di Deutsche Geschichte und deutscher Beruf del P. stesso, Tubinga 1895; altra bibliografia è da lui data nel suo Zur Erinnerung an P., Tubinga 1880: molte indicazioni sono anche in Überweg-Österreich, Grundriss d. Gesch. d. Philos., IV, 12ª ed., Berlino 1923, pp. 217-218). Epigono dell'idealismo germanico in età ormai positivistica, e tutto intento a difendere e a giustificare accanto all'evoluzionismo una filosofia della natura più schellinghiana che hegeliana, il P. apparve ai suoi tempi un superato. Più immediato interesse presentava tuttavia la sua filosofia giuridica e politica, in cui egli, riconoseendo la supremazia della Germania del nord nel reggimento della nuova unità nazionale, ascriveva alla Germania del sud il compito di educare a tale unità la coscienza del popolo.
Bibl.: O. Umfrid, K. Pl., dessen Werke und Wirken, Tubinga 1881; F. J. Schmidt, Das Lebensideal K. Chr. Pl.s, Berlino 1896; M. Planck, Der Berufsstaat nach der Rechtslehre K. Chr. Pl.s, Jena 1918; R. Planck, Der Rechtbegriff K. Chr. Pl.s, Tubinga 1922. Ulteriore bibliografia in Ueberweg-Österreich, op. cit., p. 696.