KARKAMIÓ (in accadico Karkamisu; Καρχαμείς)
Località della Turchia sulla sponda occidentale dell'alto Eufrate, presso l'odierna Gerablus. Vi hanno scavato gli Inglesi dal 1878 al 1881, dal 1911 al 1914 e nel 1920 (D. G. Hogarth, R. C. Thompson, T. E. Lawrence, C. L. Woolley).
Fondata nel III millennio a. C., la città raggiunse la massima importanza nel millennio successivo, quando rappresentò l'estremo limite orientale delle conquiste del faraone Tutlunosis III (circa 1468); nel XIV sec. entrò a far parte dell'impero hittita, al quale fu tolta temporaneamente da Saimanassar I di Assiria (1273-1244). K. ottenne l'indipendenza quando, all'inizio del XII sec. a. C., l'impero hittita fu distrutto dai Popoli del Mare. Più tardi il re Sangara riconobbe la sovranità del re assiro Assurnasirpal II (876). Il suo ultimo re fu Pisiris, che nel 717, per aver tramato contro l'Assiria con un re Mitas (forse il Mida frigio) fu da questa spodestato.
Gli scavi della città hanno interessato finora una parte limitata dell'area, esplorata per di più solo negli strati superficiali. L'area attualmente nota comprende la zona meridionale della città neo-hittita, terminante presso il fiume Eufrate, e l'acropoli relativa. Presso la riva del fiume si apriva una porta, detta Porta dell'Acqua, dell'usuale tipo hittita a tenaglia; di qui il muro proseguiva verso occidente, incontrando un edificio con ingresso porticato, il hilani (v. bīt khilāni), e costituendo poi quello che è stato chiamato il Muro dell'Araldo, fino a raggiungere la Porta del Re, con l'Entrata Processionale e il Contrafforte Reale. A N di questo muro sorgeva la cittadella, con il Palazzo Inferiore, al quale si giungeva mediante una grande scalinata e presso cui si trovava un grande tempio.
Molte delle costruzioni ora menzionate erano decorate con ortostati a rilievo che costituiscono il più ricco complesso di scultura neo-hittita attualmente noto. Il complesso più antico, databile verosimilmente al X-IX sec. a. C., è quello trovato nella cittadella e chiamato il Lungo Muro di Sculture. Estendentesi per almeno 37 m, presenta raffigurazioni di divinità (tra cui tipologicamente notevoli una dea nuda e Kubaba), di carri e di guerrieri. L'insieme di sculture connesso con il Muro dell'Araldo, con raffigurazioni di scene di carattere religioso e, più raramente, profano, sembra all'incirca contemporaneo al precedente (IX sec.), mentre più tardo è invece il terzo grande complesso, quello della Porta del Re, nel quale sono percepibili affinità con i rilievi assiri.
Bibl.: G. D. Hogarth, Hittite Problems, in Proceed. Br. Academy, 1911-12; C. L. Wolley, Carchemish, I-III, Londra 1914-1952; P. Meriggi, La ricostruzione di Kargamis, in Riv. St. Orientali, XXIX, 1954, pp. 1-16; M. Vieyra, Hittite Art 2300-750 B. C., Londra 1955, passim.