Poeta ceco (Praga 1810 - Litoměřice 1836); studiò filosofia e giurisprudenza; intraprese (1834) un viaggio a piedi, attraverso il Tirolo, a Venezia e Trieste. Visse solitario, nel mondo della fantasia accesa da letture romantiche (Byron, i romantici tedeschi e polacchi), turbato e attratto dal pensiero della morte. Ebbe nella sua poesia momenti di singolare originalità (in alcune perfette liriche riflessive e nel suo capolavoro, il poemetto Máj "Maggio", 1836), accanto a momenti in cui non riesce a liberarsi degli schemi di un romanticismo deteriore. I difetti sono più sensibili nella narrativa (Márinka "Marietta"; Cikáni "Gli zingari"; frammenti del romanzo Kat "Il boia"), dove tuttavia non mancano pagine di grande vigore espressivo e di acuta intuizione psicologica.