KARBALĀ' (A. T., 92)
' Città dell'‛Irāq sulla riva sinistra dell'Eufrate, in un territorio fertile e ben coltivato, circa 70 km. a S. di Baghdād, dove il 10 muḥarram 61 èg. (10 ottobre 680) cadde ucciso al-Ḥusain (v.), figlio del califfo ‛Alī, mentre tentava di riconquistare il trono paterno.
Il centro abitato di Karbalā' rappresenta uno dei nuclei marginali meglio disposti al limite del Deserto arabico, di cui accentra buona parte del traffico con l'‛Irāq e la Persia, e insieme uno dei punti di passaggio obbligato per i pellegrinaggi che dalla Persia si dirigono alla Mecca.
Il carattere preminente che il culto dei martiri ha assunto nella forma sciita dell'islamismo e il posto particolare che tra questi martiri occupa al-Ḥusain hanno poi fatto di Karbalā' il centro di un pellegrinaggio che raccoglie annualmente molte migliaia di fedeli, e hanno trasformato l'antico villaggio in una grossa città che conta attualmente circa 50.000 ab. (dei quali due terzi di nazionalità persiana), e che ha il nome ufficiale di Meshhed Ḥusain "luogo del martirio di Ḥusain". Il pellegrinaggio alla moschea dove è sepolto il martire sciita cominciò assai per tempo, dapprima ostacolato, poi tollerato dai califfo e dai sultani, finalmente, durante il periodo in cui Karbalā' stette sotto il dominio degli scià di Persia, dal secolo XVI al XVIII, favorito e promosso da questi. Nel 1801 la moschea fu devastata dai Wahhābiti, contrarî a ogni forma di culto sepolcrale; ma essa fu più tardi restaurata ed è tuttora notevole per la ricchezza della sua decorazione. La città è legata da un tronco ferroviario alla grande linea di comunicazione di Baghdād.
Bibl.: A. Nöldeke, Das Heiligtum al-Husains zu Kerbelâ, Berlino 1909; A. Honigmann, in Enc. Isl., III (1932), pp. 551-553, s. v. Meshhed Ḥusain, con abbondante bibliografia.