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KANIN

di Giorgio Pullè - Enciclopedia Italiana (1933)
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KANIN (Kaninskaja Zemlja: A. T., 66-67)

Giorgio Pullè

Penisola della Russia settentrionale, della superficie di 10.500 kmq. circa, compresa fra il Mar Bianco e la Baia di Češskaja, e che termina a NE., con il capo, detto Kanin Nos, a 68°40′ lat. N.; può paragonarsi, per la sua forma, a un grossolano martello. Un tempo disgiunta dal continente, fu in seguito saldata a esso in conseguenza di un leggiero sollevamento della costa, e quindi si è interrotta la comunicazione per via d'acqua, che, seguendo i corsi della Čiža e della Češa, l'una e l'altra emissarî di un lago ora ridotto a palude, fu praticata da piccoli battelli sino agl'inizî del sec. XVII. Era così possibile comunicare direttamente dalla baia della Češskaja al Golfo di Mezen′. La parte settentrionale è costituita da un altipiano formato di scisti cristallini, al quale si addossano depositi del Giurassico; la penisola di Kanin rappresenterebbe così il prolungamento della cresta montuosa dei Monti Timani. Tutta la superficie della penisola è occupata da depressioni paludose, intramezzate da collinette sabbiose. Caratteristica regione di tundra, è percorsa da 1500 Samoiedi, dediti alla caccia, alla pesca e all'allevamento delle renne, dalle quali traggono i maggiori mezzi per il proprio sostentamento. A essi vanno però sottentrando a poco a poco i Sirieni, che si appropriano i pascoli migliori e acquistano i più grossi branchi di renne.

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