Romanziere e commediografo ungherese (Budapest 1881 - ivi 1964). Nei suoi romanzi: Varjú a toronyórán ("Un corvo sull'orologio della torre", 1916), Most kél a nap ("Ora sorge il sole", 1918), Te csak pipálj Ladányi ("Pensa solo alla tua pipa, Ladányi", 1920), Barátom Bálint ("Mio amico Valentino", 1938), Családfa ("Albero genealogico", 1940) e nelle sue commedie: Az új rokon ("Il nuovo parente", 1923), Házasságok az égben köttetnek ("I matrimonî si fanno nel cielo", 1925), Az én lányom nem olyan ("Mia figlia non è così, 1936), ecc., disegna le figure della vita provinciale ungherese con fine psicologia e senso umoristico, mentre nel Tavasztól tavaszig ("Da una primavera all'altra", 1962) narra i suoi ricordi di cacciatore.