KALLON (Κάλλων)
Scultore nativo di Elide. Pausania (v, 27, 8; 25, 4) ricorda di lui due opere in Olimpia: la prima, un Hermes con il caduceo, dedicato da Glaukias da Reggio, di cui è stato ritrovato un frannnento della base con l'iscrizione datata all'ultimo venticinquennio del V sec. a. C.; la seconda, un gruppo statuario rappresentante un coro di trentacinque fanciulli guidati dal corifeo e dal suonatore di flauto, i quali erano annegati nel mare durante il viaggio da Messina a Reggio, ove si recavano, come erano soliti fare ogni anno, in occasione di una festività religiosa. La scultura doveva appunto ricordare tale disastro. Poco più tardi sul basamento fu scolpita un'elegia che il sofista Hippias compose in memoria di tale avvenimento.
Bibl.: G. Lippold, in Pauly-Wissowa, X, 1919, c. 1758, s. v. Kalon, n. 2; Thieme-Becker, XIX, 1926, p. 484, s. v. Kalon.