LIEBIG, Justus von
Chimico tedesco, nato a Darmstadt il 12 maggio 1803, morto a Monaco il 18 aprile 1873. Nel 1818 cominciò a frequentare una farmacia a Heppenheim; dal 1819 al 1822 frequentò le università di Bonn e di Erlangen. Si recò quindi a Parigi, entrando nel laboratorio di H. F. Gaultier de Claubry, e poi, con l'appoggio di A. von Humboldt, in quello di Gay-Lussac. Nel 1824 fu nominato professore straordinario e nel 1826 ordinario a Giessen. Qui creò un laboratorio che divenne fra i più celebri del mondo. Nel 1852 passò all'università di Monaco.
L. ebbe una sorprendente attività scientifica. Si sono raccolte di lui 318 memorie riguardanti argomenti svariatissimi, ma specialmente di chimica organica. Egli perfezionò i metodi di analisi elementare delle sostanze organiche riuscendo a stabilire con sicurezza numerose formule empiriche di composti organici fino ad allora incerte. Le sue prime ricerche riguardarono i fulminati, i cianati, i cianuri, i ferrocianuri, i tiocianati. Unitamente a F. Wohler il suo più grande allievo, preparò e studiò molti composti aromatici e portò un notevole contributo alla teoria dei radicali. Scoperse molti composti organici come il cloralio, il cloroformio, l'aldeide formica, ecc.; studiò molti acidi e le ammidi corrispondenti.
Il L., applicando la chimica allo studio di uno tra i problemi principali della fisiologia vegetale, quello della nutrizione delle piante, sconvolse le teorie che allora si avevano in proposito e ne fondò una nuova, che è ancora la base di tutte le applicazioni agrarie delle concimazioni del terreno. Dimostrò che non poteva essere accettata la teoria cosiddetta dell'humus, secondo la quale le piante assorbono nel terreno le sostanze organiche provenienti dalla decomposizione di piante e di corpi animali preesistenti: l'humus infatti non diminuisce ma aumenta col succedersi delle vegetazioni su uno stesso terreno. Invece la pianta si nutre di alimenti inorganici (il biossido di carbonio dell'atmosfera, come aveva pensato N.-Th. Saussure, e i composti ammoniacali per l'azoto) e un terreno è tanto più fertile quanto maggiore è la quantità di tali alimenti inorganici che esso contiene o che gli si somministrano. Al L. si deve la pratica della concimazione minerale e l'uso dei concimi chimici. Egli insegnò a rendere più assimilabili i fosfati naturali, gettando le basi della tecnologia dei perfosfati. S'occupò anche di chimica fisiologica, di fermentazioni e inventò il celebre estratto di carne che porta il suo nome.
Prese viva parte ai dibattiti del tempo sulle teorie generali. Estimatore dell'opera di J.J. Berzelius, abbandonò la teoria dualistica quando comprese che non si poteva conciliare con i fatti; rimase per qualche tempo affiancato a G.-B. Dumas nel campo della teoria dei radicali, ma poi ebbe con lui polemiche. Il L. diede anche vita a importanti periodici. Nel 1832 fondò gli Annalen der Pharmazie che nel 1840 divennero Annalen d. Chemie u. Pharmazie; con Wöhler e Poggendorff anche il Handwörterbuch d. reinen u. angewandten Chemie. Alla morte di Berzelius continuò, con H. F. M. Kopp, la compilazione del Jahresbericht.
Bibl.: A. W. von Hofmann, The lifework of L. in experimental and philosophic chemistry, Londra 1876; Th. Bischoff, Über den Einfluss des Freiherrn Justus von L. auf die Entwicklung der Physiologie, Monaco 1874.